Eurozona: a gennaio commercio al dettaglio in aumento dell'1,3% su mese

Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, a gennaio 2019 rispetto al dicembre 2018, il volume destagionalizzato del commercio al dettaglio è aumentato dell'1,3% nell'eurozona (EA19) e dell'1,1% nell'UE28. A dicembre, il volume degli scambi al dettaglio era diminuito dell'1,4% nell'area dell'euro e dell'1,3% nell'UE28. A gennaio 2019 rispetto a gennaio 2018, l'indice delle vendite al dettaglio aggiustate per il calendario è aumentato del 2,2% nell'area dell'euro e del 2,5% nell'UE28.

Confronto mensile per settore e per Stato membro
Nell'eurozona a gennaio 2019, rispetto al dicembre 2018, il volume degli scambi al dettaglio è aumentato dell'1,7% per i “prodotti non alimentari”, dell'1,6% per i “carburanti per autotrazione” e dello 0,6% per i “prodotti alimentari, le bevande e il tabacco”. Nell'UE28, il volume degli scambi al dettaglio è aumentato dell'1,5% per i “prodotti non alimentari”, dell'1,2% per i “carburanti per autotrazione” e dello 0,8% per gli “alimenti, le bevande e il tabacco”. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori aumenti del volume totale del commercio al dettaglio sono stati registrati in Germania ea Malta (entrambi al 3,3%), nonché in Estonia e Romania (entrambi all'1,9%). In Finlandia si sono registrati decrementi (-2,1%), Slovenia (-1,0%), Danimarca e Austria (entrambi -0,7%) e Belgio (-0,4%). Per l’Italia il dato non è disponibile.
Confronto annuale per settore e per Stato membro
Nell'area dell'euro, a gennaio 2019, rispetto al gennaio 2018, il volume degli scambi al dettaglio è aumentato del 4,3% per i “carburanti per autotrazione”, del 2,2% per “prodotti alimentari, bevande e tabacco” e dell'1,7% per i “prodotti non alimentari”. Nell'UE28, il volume degli scambi al dettaglio è aumentato del 4,4% per il “carburante per autotrazione”, del 2,4% per “prodotti alimentari, bevande e tabacco” e del 2,3% per i “prodotti non alimentari”. Tra gli Stati membri i maggiori incrementi annuali sono stati registrati in Slovenia (+11,0%), Irlanda (+8,1%) e Romania (+6,7%). Diminuzioni sono state osservate in Finlandia (1,3%) e in Danimarca (-0,3%).

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