Commercio estero: ad aprile export -1,8%, import -0,6% su mese
Commercio estero: ad aprile export -1,8%, import -0,6% su mese


Brusca frenata per la bilancia commerciale ad aprile che rispetto al mese precedente registra una diminuzione sia per le esportazioni (-1,8%) sia per le importazioni (-0,6%). Secondo l’ISTAT, il calo congiunturale dell'export è sintesi della diminuzione delle vendite verso i mercati extra Ue (-4,9%) e dell'aumento verso l'area Ue (+0,7%). Tutti i raggruppamenti principali di industrie sono in diminuzione, a eccezione dell'energia (+7,7%). Nel trimestre febbraio-aprile 2017, rispetto al trimestre precedente, l'aumento dell'export (+1,1%) coinvolge entrambe le principali aree di sbocco, con una crescita più intensa per i paesi Ue (+1,8%), rispetto all'area extra Ue (+0,4%). Le importazioni registrano una crescita superiore a quella delle esportazioni (+1,9%). Ad aprile 2017 la diminuzione tendenziale dell'export (-2,8%) riguarda sia l'area extra Ue (-3,7%) sia quella Ue (-2,1%); il calo dell'import (-0,2%) è determinato dall'area Ue (-2,9%). Al netto delle differenze nei giorni lavorativi (18 ad aprile 2017 rispetto a 20 di aprile 2016), le variazioni risultano ampiamente positive per entrambi i flussi: +8,5% per l'import e +5,7% per l'export. Il calo congiunturale dell’export (-1,8%) è da ascrivere alla diminuzione delle vendite di beni strumentali (-3,8%), beni intermedi (-1,6%), beni di consumo non durevoli (-0,4%) e beni di consumo durevoli (-1,6%). La diminuzione delle importazioni (-0,6%) è determinata dalla flessione dei prodotti energetici (-2,2%), beni di consumo non durevoli (-0,8%), beni intermedi (-0,4%) e beni di consumo durevoli (-2,3%). Nel mese di aprile 2017 il calo tendenziale delle esportazioni (-2,8%) ha riguardato, soprattutto, le vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-13,2%), altri prodotti delle lavorazioni di minerali non metalliferi (-10,8%) e prodotti tessili (-10,5%).  Dal lato dell’import (-0,2%), diminuzioni rilevanti riguardano mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-18,5%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e pelliccia (-9,7%). Ad aprile 2017 il saldo commerciale è positivo (+3,6 miliardi), in diminuzione rispetto ad aprile 2016 (+4,5 miliardi). Al netto dei prodotti energetici, la bilancia commerciale è attiva per 6,1 miliardi. Ad aprile 2017, il calo congiunturale dell’export (-1,8%) è determinato da andamenti divergenti delle aree di interscambio: -4,9% per l’area extra Ue e +0,7% per l’area Ue. La flessione dell’import (-0,6%), rispetto al mese precedente, è determinata dalla diminuzione degli acquisti sia dall’area extra Ue (-0,8%) sia dall’area Ue (-0,5%). Nel trimestre febbraio-aprile 2017, l’aumento congiunturale dell’export (+1,1%) è dovuto sia all’area Ue (+1,8%) sia a quella extra Ue (+0,4%). Nello stesso periodo l’incremento congiunturale dell’import (+1,9%) è più marcato per gli acquisti dall’area extra Ue (+2,8%) rispetto a quelli dall’area Ue (+1,3%). La flessione tendenziale dell’export (-2,8%) è sostenuta verso paesi OPEC (-17,7%), Stati Uniti (-9,6%), Regno Unito (-8,0%), Turchia (-7,9%) e Svizzera (-6,8%). Si segnala una crescita sostenuta delle vendite verso la Russia (+13,5%). Il decremento dell’import (-0,2%) è determinato principalmente dal forte calo degli acquisti dal Giappone (-48,2%). Il calo tendenziale dell’export è spiegato per un punto percentuale dalla diminuzione delle vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi verso gli Stati Uniti e di macchinari e apparecchi n.c.a. verso i paesi OPEC. Gli acquisti di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi dal Giappone spiegano per un punto percentuale la diminuzione dell’import. Contrasta il calo tendenziale delle importazioni per 1,8 punti percentuali l’aumento degli acquisti di petrolio greggio dai paesi OPEC e di gas naturale dalla Russia. Sempre ad aprile 2017 si rileva una crescita tendenziale dei valori medi unitari sia all’import (+8,9%) sia all’export (+4,9%). I volumi scambiati sono in calo sia per le importazioni (-8,4%) sia per le esportazioni (-7,3%). L’aumento dei valori medi unitari all’export è determinato dalla crescita registrata sia per i paesi dell’area Ue (+5,3%) sia per quelli dell’area extra Ue (+4,5%). L’incremento all’import è trainato dai paesi dell’area extra Ue (+13,6%). La diminuzione dei volumi esportati interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie a eccezione dell’energia.



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