Inflazione: in Italia ed in eurozona a ottobre invariata su mese
Inflazione: in Italia ed in eurozona a ottobre invariata su mese


L’Istat ha comunicato che ad ottobre 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, abbia una variazione nulla rispetto al mese precedente e aumenti dell’1,6% su base annua (era +1,4% settembre), confermando la stima preliminare. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,7% su base annua (in accelerazione da +1,5% di settembre), che è il dato che serve per il confronto internazionale. Vediamolo. Secondo l’Eurostat, sempre ad ottobre il tasso di inflazione annuale dell'eurozona è stato del 2,2%, in aumento rispetto al 2,1% di settembre 2018. Un anno fa, il tasso era dell'1,4%. L'inflazione annuale dell'Unione europea è stata del 2,2% anche nell'ottobre 2018, in aumento rispetto al 2,1% di settembre 2018. Un anno prima, il tasso era dell'1,7%. I tassi annui più bassi sono stati registrati in Danimarca (0,7%), Portogallo (0,8%) e Irlanda (1,1%). I tassi annui più elevati sono stati registrati in Estonia (4,5%), Romania (4,2%) e Ungheria (3,9%). Ad ottobre 2018, il contributo più elevato all'inflazione annuale nell’eurozona è venuto dall'energia (+1,02 punti percentuali, pp), seguita dai servizi (+0,65 pp), alimentari, alcol e tabacco (+0,42 pp) e dai settori non energetici industriali merci (+0,11 pp). Torniamo all’Italia per un confronto sui dati. La leggera ripresa dell’inflazione si deve principalmente all’impennata dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +5,6% di settembre a +10,7%) e all’accelerazione dei prezzi dei Servizi vari (da +0,5% a +2,3%), in parte mitigate dal rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (che passano da +2,4% a +0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a +1,8%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,7%, mentre quella al netto dei soli beni energetici passa da +0,9% osservato nel mese precedente a +0,8%. La stabilità congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è la sintesi di dinamiche opposte. La crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,8%) e, in misura più contenuta, di quelli non regolamentati (+1,4%), è infatti bilanciata dalla flessione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7%), per lo più imputabile a fattori di tipo stagionale. L’inflazione accelera per i beni (da +1,7% registrato nel mese precedente a +1,8%) e per i servizi (da +1,0% a +1,3%); rispetto al mese di settembre il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo e passa da -0,7 punti percentuali a -0,5. L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo. Si attenuano le tensioni sui prezzi dei prodotti di largo consumo: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano da +1,5% a +0,7%, attestandosi al di sotto, quindi, dell’inflazione generale, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +2,3% a +2,0%, con una crescita più sostenuta di quella dell’indice generale dovuta soprattutto ai Beni energetici non regolamentati. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,7% su base annua (in accelerazione da +1,5% di settembre), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e cresce dell’1,5% rispetto a ottobre 2017.



copertina magazine Business Community di questa settimana
Sfoglia il MAGAZINE (gratis)

Le nostre partnership

BusinessCommunity.it


Le tipologie di prodotto
Per i beni, l’inflazione si porta da +1,7% registrato nel mese precedente a +1,8%, mentre per i servizi l’accelerazione è più sostenuta, da +1,0% a +1,3%; rispetto a settembre il differenziale inflazionistico negativo tra servizi e beni si riduce di ampiezza, passando da a -0,7 punti percentuali a -0,5. Tra i beni, si segnalano aumenti consistenti dei prezzi dei Beni energetici soprattutto per la componente regolamentata: crescono i prezzi dell’Energia elettrica (+6,1% in termini congiunturali, da +1,9% di settembre a +8,6% l’aumento su base annua) e del Gas di città e gas naturale (+5,5% rispetto a settembre 2018, da +9,3% a +12,7% in termini tendenziali). Anche i Beni energetici non regolamentati confermano una crescita molto sostenuta (+1,4% su base mensile e +9,5% rispetto a ottobre 2017, da +9,3% nel mese precedente), dovuta all’andamento dei prezzi di tutte le principali componenti dell’aggregato: Gasolio per mezzi di trasporto (+1,8% la variazione congiunturale, da +12,3% di settembre a +12,6% quella tendenziale), Benzina (+1,0% rispetto al mese precedente, da +9,2% a +9,4% la variazione su base annua), Altri carburanti (rispettivamente +2,3% e +7,2%) e Gasolio per riscaldamento (+1,6%, +11,4%). L’accelerazione dei prezzi dei beni è stata in parte mitigata dalla decelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati, che passano da +2,4% a +0,8% su base annua (+0,1% il congiunturale), per effetto della Frutta fresca e refrigerata (che registra una diminuzione dell’1,2% in termini congiunturali, rallentando in termini tendenziali da +4,6% osservato nel mese precedente a +1,8%) e dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (+1,3% rispetto a settembre, con un’inversione di tendenza su base annua da +3,0% a -2,8%). Tra i servizi, i prezzi dei Servizi vari accelerano (+2,3% la variazione annua, da +0,5% di settembre; +0,1% su base mensile). Distinguendo tra le ragioni dell’accelerazione e le determinanti della variazione annua, la prima è dovuta prevalentemente ai prezzi dell’Istruzione universitaria che registrano, un calo rispetto al mese precedente, del 3,2%, molto più lieve di quello di ottobre del 2017 quando diminuirono del 39,3% a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme sulla contribuzione studentesca introdotte con la Legge di Stabilità 232/2016. Questa forte differenza tra le dinamiche congiunturali di ottobre 2018 e ottobre dello scorso anno determina il rientro di larga parte della flessione tendenziale dei prezzi dell’Istruzione universitaria (da -39,3% di settembre a -3,2%), rientro che spiega per lo più l’accelerazione dei prezzi dei Servizi vari a ottobre. Le determinanti, invece, che spiegano la crescita tendenziale del +2,3% dei prezzi dei Servizi vari, vanno rintracciate nella dinamica dei prezzi delle Spese bancarie e finanziarie (+9,5% su base annua da +8,3% osservato nel mese precedente, +1,2% in termini congiunturali) e delle Tariffe amministrative (+55,3% il tendenziale, +1,8% rispetto settembre 2018). Nell’ambito dei Servizi relativi ai trasporti, si osserva infine un calo congiunturale dei prezzi del Trasporto aereo passeggeri (-16,2%), con una decelerazione su base tendenziale da +11,0% del mese precedente a +7,7%.

BusinessCommunity.it

BusinessCommunity.it

BusinessCommunity.it



marketing - retail - ecommerce - intelligenza artificiale - AI - IA - digital transformation - pmi - high yield - bitcoin - bond - startup - pagamenti - formazione - internazionalizzazione - hr - m&a - smartworking - security - immobiliare - obbligazioni - commodity - petrolio - brexit - manifatturiero - sport business - sponsor - lavoro - dipendenti - benefit - innovazione - b-corp - supply chain - export - - punto e a capo -

Iscriviti alla nostra newsletter e resta in contatto con Business Community