Commercio estero extra UE: a gennaio export +5,4% e import +7,2% su mese
Commercio estero extra UE: a gennaio export +5,4% e import +7,2% su mese


Partiamo subito dalla notizia più attesa: a gennaio l’export verso la Cina ha fatto registrare un -11,9%. E siamo solo all’inizio di un lungo percorso, poichè l’Italia è diventata a sua volta un focolaio di coronavirus solo a febbraio. Ma torniamo alla rilevazione di gennaio. L’aumento dell’export verso i Paesi extra Ue registrato su base sia mensile sia annua, è influenzato da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) verso gli Stati Uniti. Queste contribuiscono da sole a spiegare per circa 3 punti percentuali l’incremento tendenziale dell’export nazionale verso i paesi extra Ue rilevato dall’Istat. La dinamica sia congiunturale sia tendenziale delle importazioni (quest’ultima torna a essere positiva da luglio 2019) è in larga misura imputabile all’aumento degli acquisti di prodotti energetici. A gennaio 2020 il saldo commerciale elaborato su dati grezzi risulta negativo riflettendo un effetto di stagionalità rilevato per lo stesso mese anche negli anni precedenti; al netto di questa componente il saldo è positivo per 3.306 milioni. Ma veniamo ai dati. A gennaio 2020, per entrambi i flussi commerciali da e verso i Paesi extra Ue, si stima un marcato aumento congiunturale, più ampio per le importazioni (+7,2%) rispetto alle esportazioni (+5,4%). L’incremento congiunturale dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, in particolare energia (+13,6%), beni strumentali (+9,5%) e beni di consumo non durevoli (+4,5%). Dal lato dell’import, si rilevano aumenti su base mensile per energia (+13,2%), beni strumentali (+8,9%), beni di consumo non durevoli (+6,0%) e beni intermedi (+2,9%), mentre sono in diminuzione gli acquisti di beni di consumo durevoli (-1,1%). Nel trimestre novembre 2019-gennaio 2020, la dinamica congiunturale delle esportazioni verso i paesi extra Ue è negativa (-2,7%) e imputabile ai cali registrati per tutti i raggruppamenti principali di industrie, i più ampi per beni strumentali (-4,6%) e beni di consumo durevoli (-3,6%). Nello stesso periodo, anche per le importazioni, si rileva un calo congiunturale (-1,7%) cui contribuiscono tutti i raggruppamenti e, in particolare, i beni intermedi (-2,5%), i beni di consumo non durevoli (-2,2%) e i beni strumentali (-1,9%). A gennaio 2020, le esportazioni sono in netto aumento anche su base annua (+4,4%). L’incremento è rilevante per energia (+24,5%) e beni strumentali (+10,1%). Le importazioni registrano un aumento tendenziale (+2,3%), determinato da energia (+11,0%), beni di consumo non durevoli (+6,2%) e beni strumentali (+3,8%). Il saldo commerciale a gennaio 2020 è stimato pari a -280 milioni (-586 milioni a gennaio 2019). Aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +2.719 milioni per gennaio 2019 a +3.319 milioni per gennaio 2020). A gennaio 2020 l’export verso Turchia (+35,1%), Giappone (+33,1%), paesi OPEC (+16,0%) e Stati Uniti (+9,5%) è in forte aumento su base annua. In diminuzione, le vendite di beni verso India (-15,2%), Cina (-11,9%) e paesi MERCOSUR (-4,1%). Gli acquisti da Medio Oriente (+17,3%), Stati Uniti (+15,7%), India (+11,7%), paesi ASEAN (+7,1%) e paesi OPEC (+6,8%), registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai Paesi extra Ue. In diminuzione gli acquisti da paesi MERCOSUR (-32,9%), Russia (-27,4%) e Svizzera (-3,1%).



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