Clima fiducia imprese: a giugno indice il lievissimo aumento
Clima fiducia imprese: a giugno indice il lievissimo aumento


Secondo quanto comunicato dall’ISTAT, a giugno 2017 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane, che sintetizza le serie dei saldi (destagionalizzate e standardizzate) componenti il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio, aumenta da 106,2 a 106,4. A giugno l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale da 106,9 a 107,3. Migliorano i giudizi sugli ordini, ma scendono le attese di produzione; in lieve decumulo sono invece giudicate le scorte di magazzino. Analizzando i comparti economici, l’indice del clima di fiducia sale nei beni di consumo (da 103,9 a 105,1) e nei beni intermedi (da 104,2 a 105,3); invece, scende da 113,0 a 111,8 nei beni strumentali. I giudizi sugli ordini migliorano nei beni di consumo e nei beni intermedi, peggiorano invece in quelli strumentali; le attese di produzione risultano in calo nei beni di consumo e nei beni strumentali; invece sono in aumento nei beni intermedi. Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte è in diminuzione nei beni di consumo ed in quelli intermedi, risulta invece in aumento nei beni strumentali. Secondo le indicazioni derivanti dalle consuete domande trimestrali rivolte alle imprese manifatturiere che svolgono attività d’esportazione, nel secondo trimestre dell’anno migliorano i giudizi sul fatturato, ma peggiorano le relative attese. Scende ulteriormente, inoltre, la quota delle imprese che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione; tra gli ostacoli dichiarati, anche in questo trimestre la presenza di costi e prezzi elevati è considerato l’ostacolo prevalente. Tra i paesi destinatari delle esportazioni, i paesi Ue svolgono un ruolo predominante; le imprese italiane continuano a considerare la Germania e la Francia come i maggiori concorrenti internazionali. L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione migliora passando da 128,1 a 129,8; migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione mentre peggiorano le attese sull’occupazione. Analizzando il dettaglio settoriale, il clima sale in tutti e tre i comparti indagati: nella costruzione di edifici l’indice sale da 104,2 a 106,3, nell’ingegneria civile passa da 123,3 a 125,1 e nei lavori di costruzione specializzati aumenta da 142,2 a 143,6. I giudizi sugli ordini sono in miglioramento ovunque mentre si segnala un diffuso peggioramento delle aspettative sull’occupazione. Nel mese di giugno, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato registra un aumento (da 105,6 a 106,0). Le componenti dell’indice risultano in miglioramento, ad eccezione dei giudizi sugli ordini che invece peggiorano. Analizzando i singoli comparti, il clima di fiducia sale nel macro settore relativo al trasporto e magazzinaggio (da 115,3 a 115,4) e in quello dei servizi alle imprese e altri servizi (da 98,8 a 101,0), mentre scende in quello dei servizi turistici (da 101,7 a 95,0) e in quello dell’informazione e comunicazione (da 111,9 a 111,6). I giudizi e le attese sugli ordini sono in peggioramento nel trasporto e magazzinaggio e nei servizi turistici; nell’informazione e comunicazione e nei servizi alle imprese peggiorano i giudizi sugli ordini e aumentano le relative attese. Per quanto riguarda i giudizi sull’andamento degli affari, si evidenzia un miglioramento nel settore del trasporto e magazzinaggio e in quello dei servizi alle imprese; invece si registra un peggioramento nell’informazione e comunicazione e nei servizi turistici. Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia scende da 111,1 a 108,9. Diminuisce, in particolare, il saldo dei giudizi sulle vendite correnti ed aumenta quello relativo alle aspettative sulle vendite future; in accumulo sono giudicate, infine, le scorte di magazzino. Il clima di fiducia peggiora da 115,3 a 111,8 nella grande distribuzione, ma migliora da 101,6 a 102,6 in quella tradizionale. Nella prima, diminuisce il saldo dei giudizi sulle vendite correnti e si conferma sostanzialmente stabile sui livelli dello scorso mese quello relativo alle aspettative sulle vendite future; nella seconda, al contrario, rimane in prossimità del valore assunto lo scorso mese il saldo dei giudizi sulle vendite correnti ed aumenta quello relativo alle attese sulle vendite future. Quanto, infine, alle scorte di magazzino, il saldo della variabile evidenzia un aumento sia nella grande distribuzione che in quella tradizionale.



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