Prezzi alla produzione industriale: a maggio -0,3% su mese e +2,8% su anno
Prezzi alla produzione industriale: a maggio -0,3% su mese e +2,8% su anno


Se l’inflazione risulta in calo congiunturale, grazie anche alla frenata dei consumi, altrettanto fanno i prezzi alla produzione dell’industria. L’Istat comunica infatti che a maggio, l’indice relativo diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente ed aumenta del 2,8% nei confronti di maggio 2016. A maggio l’indice dei prezzi alla produzione dei beni di consumo rimane invariato, rispetto al mese precedente, per il mercato interno mentre diminuisce dello 0,1% sia per il mercato estero area euro sia per quello area non euro; rispetto a maggio 2016, si registrano aumenti dell’1,3% per il mercato interno, dello 0,6% per il mercato estero area euro e dello 0,2% per quello area non euro. Per i beni strumentali l’indice dei prezzi, in termini congiunturali, aumenta dello 0,1% sia per il mercato interno sia per il mercato estero area euro e diminuisce dello 0,1% per il mercato estero area non euro; in termini tendenziali, l’indice aumenta dello 0,9% per il mercato interno, dell’1,0% per il mercato estero area euro e dello 0,4% per quello area non euro. Per i beni intermedi l’indice dei prezzi, in termini congiunturali, aumenta dello 0,1%, per il mercato interno, rimane invariato per quello estero area euro mentre diminuisce dello 0,1% per il mercato area non euro; rispetto a maggio 2016 si registrano aumenti del 3,1% per il mercato interno, del 3,6% per quello estero area euro e del 2,0% per il mercato estero area non euro. L’indice dei prezzi alla produzione relativo all’energia diminuisce, rispetto al mese precedente, dell’1,0% per il mercato interno mentre rimane invariato per il mercato estero area euro; in termini tendenziali, si registrano variazioni positive del 5,6% per il mercato interno e del 29,4% per il mercato estero area euro. Il contributo maggiore all’incremento tendenziale dei prezzi alla produzione dell’industria, per il mercato interno, proviene dal comparto energetico (+1,9%); per il mercato estero, i contributi positivi più rilevanti derivano dai beni intermedi, sia per l’area euro sia per quella non euro (rispettivamente +1,4% e +0,6%). I prezzi alla produzione dell’industria segnano sul mercato interno, nell’ambito delle attività manifatturiere, i tassi di crescita tendenziale più elevati nel settore della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+7,7%). Il settore che registra la diminuzione tendenziale più ampia è quello della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-0,7%). Per quel che riguarda il mercato estero, i maggiori incrementi tendenziali si registrano, per l’area euro, nel settore della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+29,4%); per l’area non euro in quello della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (+3,3%). Il calo tendenziale più marcato, per l’area euro, è quello della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-1,1%). 



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