Il lavoro da remoto continuerà anche dopo la pandemia
Secondo diverse ricerche effettuate da Citrix emerge come questa modalità abbia tutte le carte in regola per diventare la nuova normalitÃ
Il massiccio ricorso al lavoro da remoto o smartworking su scala globale innestato dalla pandemia è stato vissuto come un grande esperimento sociale e ha finalmente abbattuto molti vecchi luoghi comuni. Chi nel management delle aziende pensava che al di fuori dell'ufficio non fosse possibile lavorare davvero ha dovuto ricredersi e valutare l'impatto positivo che il lavoro da remoto ha sulla produttività , sull'equilibrio casa-lavoro, sul benessere mentale, sui costi e sull'ambiente. Molte tra le aziende più avanzate stanno infatti pensando di fare del lavoro da remoto la nuova normalità e un colosso come Google continuerà a far lavorare i propri dipendenti da casa fino all'estate del 2021.
Citrix, leder mondiale nella realizzazione di workspace digitali, evidenzia 7 ragioni per cui le aziende dovrebbero inserire il lavoro da remoto nelle loro politiche di gestione della forza lavoro:
Lo smartworking fa risparmiare le aziende?
Il lavoro da remoto può ridurre significativamente i costi legati all'IT e all'affitto degli immobili permettendo alle aziende di mantenere i dipendenti al sicuro in ambienti meno competitivi e meno costosi. Non sorprende che, in un recente studio di Gartner, il 74% dei CFO ha affermato che il lavoro da remoto rientrerà nei loro prossimi piani di gestione di forza lavoro e costi, anche dopo che l'emergenza sarà terminata.
?e anche i dipendenti
Uno studio sul lavoro da remoto fatto su oltre 2500 lavoratori della conoscenza negli USA effettuato da Citrix insieme al Centre of Economics and Business Research (Cebr) ha messo in luce che permettere ai dipendenti di lavorare da remoto 2 giorni a settimana genera un risparmio di oltre 107 miliardi di dollari, tra il costo della benzina e quello dei trasporti per i pendolari.
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