Fisco: Italia al 40° posto nella classifica mondiale per complessità (per le multinazionali)
Emine Constantin (TMF Group): il miglioramento è dovuto alla decisione di passare alla rendicontazione digitale e quindi alcune delle dichiarazioni fiscali che dovevano essere presentate prima non sono più richieste
Sorpresa! Il fisco italiano non è uno dei più complicati in Europa, e nel suo complesso è addirittura meno ostico dei sistemi tributari vigenti in Regno Unito e in Germania. Almeno per le multinazionali.
Sono questi i risultati del rapporto annuale "Accounting & tax: The global and local complexities holding multinationals to account", elaborato da TMF Group, società multinazionale di servizi professionali.
L'Italia si trova in quarantesima posizione, insieme al Paraguay, nel ranking globale che analizza i sistemi fiscali di 77 giurisdizioni: è quindi a metà strada della classifica, ma meglio posizionata di Paesi i cui regimi di tassazione sono comunemente considerati meno complicati, quali Germania, Austria, Regno Unito e, chiaramente, Francia.
Fra i parametri presi in considerazione che rendono l'Italia più competitiva sotto il profilo fiscale compaiono una relativa stabilità delle norme tributarie attualmente vigenti e una maggiore semplificazione del sistema fiscale nei prossimi 5 anni.
Un altro fattore che avvantaggia il Belpaese è la frequenza entro la quale è necessario pagare le tasse aziendali: se in Francia, Austria e Germania è richiesto di pagarle una volta ogni tre mesi, in Italia il pagamento può avvenire ogni 6 mesi.
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