Generazioni: serve una santa alleanza?
L'autore tratteggia il profilo delle almeno cinque diverse generazioni che oggi in Italia si confrontano, si scontrano? e talvolta si ignorano. Ma occorre impostare un dialogo
Un testo fruibile e molto interessante. Semplice nella sua forma, ma ricco di spunti per una riflessione concreta che vada oltre il luogo comune. È questa la sensazione che resta dopo aver letto l'ultimo scritto di Federico Capeci, ricercatore e Ceo della Divisione Insights per l'Italia, Grecia ed Israele di Kantar, dal titolo "Generazioni. Chi siamo, che cosa vogliamo, come possiamo dialogare", edito da FrancoAngeli.
Sintetizzando, nel nostro Paese, ma così in altre parti del mondo, vivono contemporaneamente sotto lo stesso cielo (e sui luoghi di lavoro) molte generazioni, ciascuna delle quali si è formata in un mondo che è progressivamente cambiato, e con esso i valori che ne costituivano il DNA portante ed accettato.
Generazioni che dovendosi confrontare tutti i giorni con i problemi della realtà, non ultima la pandemia COVID-19 e lo stravolgimento delle nostre vite che ne è conseguito, non possono semplicemente arroccarsi nella incomunicabilità. Si devono identificare punti valoriali comuni ed avviare una relazione transgenerazionale che permetta di sviluppare insieme progetti di crescita.
Ma cosa intendiamo per generazione? Ci dice Capeci, "un insieme di persone accomunate dall'aver vissuto in giovinezza uno specifico evento storico-culturale, sociale, economico, tecnologico, talmente importante da aver cambiato il loro modo di vedere le cose e l'idea stessa di cosa sia importante per il futuro".
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