Eurozona: a gennaio inflazione annuale allo 0,9%

Adesso a Francoforte e Berlino si chiederà alla BCE di interrompere le sue politiche espansive perché l’inflazione è tornata a salire e potrebbe surriscaldarsi. E’ il sacro terrore dei tedeschi che vedono una possibile Weimar ovunque. Eppure, è vero che in Germania il tasso è cresciuto più che altrove, ma all’interno dell’eurozona, nel suo complesso, siamo ancora ben lontani dall’obiettivo di una inflazione “nei dintorni del 2%”, unico compito ufficiale assegnato alla BCE e sorpassato nei fatti sotto la presidenza di Draghi. Passiamo però ai dati.

Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, il tasso di inflazione annuale nell’eurozona si è attestato a +0,9% a gennaio 2021, rispetto al -0,3% di dicembre. Un anno prima, il tasso era dell'1,4%. L'inflazione annua nell'Unione europea è stata dell'1,2% a gennaio 2021, in aumento rispetto allo 0,3% di dicembre. Un anno prima, il tasso era dell'1,7%.

I tassi annuali più bassi sono stati registrati in Grecia (-2,4%), Slovenia (-0,9%) e Cipro (-0,8%). I tassi annuali più elevati sono stati registrati in Polonia (+3,6%), Ungheria (+2,9%) e Repubblica Ceca (+2,2%). Rispetto a dicembre, l'inflazione annua è diminuita in tre Stati membri, è rimasta stabile in sei ed è aumentata in diciotto. In Italia l’Istat ha rilevato un +0,7%, la Germania ha comunicato un +1,6%, la Francia un +0.8%, mentre la Spagna un +0,4%    

A gennaio, il contributo più elevato al tasso annuo di inflazione nell'area dell'euro è venuto dai servizi (+0,65 punti percentuali, p.p.), seguiti dai beni industriali non energetici (+0,37 p.p.), cibo, alcol e tabacco (+0,30 p.p.) ed energia (0,41 pagg).


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