Eurozona: a giugno inflazione annua al 2,0%

Dalle parti della BCE di Mario Draghi (e della Bundesbank) si direbbe “obiettivo raggiunto”, con tanto di brindisi e pacche sulle spalle. Tutte le politiche di Quantitative e qualitative easing hanno funzionato e adesso questa fase può giungere alla sua chiusura. Sempre che non intervengano imprevisti. Pero, secondo quanto comunicato dall’Eurostat, il tasso di inflazione annuale dell'eurozona si è attestato al 2,0% a giugno 2018, in rialzo dall'1,9% di maggio 2018. Un anno prima, il tasso era all'1,3%. L'inflazione annuale dell'Unione europea è stata anch’essa al 2,0% a giugno 2018, stabile rispetto a maggio 2018. Dodici mesi prima, il tasso era all'1,5%. I tassi annui più bassi sono stati registrati in Irlanda (0,7%), Grecia (1,0%) e Danimarca (1,1%). I più alti sono stati registrati in Romania (4,7%), Estonia (3,9%) e Ungheria (3,2%). Rispetto a maggio 2018, l'inflazione annua è scesa in tre Stati membri, è rimasta stabile in due e è aumentata in ventidue. Il dato italiano si attesta a un modesto +1,4% ponendoci tra i Paesi UE in fondo alla classifica. a giugno 2018, il contributo più elevato all'inflazione annuale dell'area dell'euro è venuto dall'energia (+0,76 punti percentuali), seguita dai servizi (+0,57 pp), alimentari, alcol e tabacco (+0,53 pp) e dai settori non energetici industriali merci (+0,10 pp). Il fatto che sia proprio l'energia a trainare questo incremento, fa pensare che l'inflazione "core" (al netto di energia alcolici e tabacchi) non sia poi così tanto consolidata. E probabilmente la guerra dei dazi potrà fornire in futuro letture diverse.


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