Editoriale
Il 2011 sarà l’anno post crisi?
“Vogliamo più controlli sulla solidità della finanza e delle banche”. Questo è quanto ha
recentemente affermato il ministro Tremonti, ribadendo la centralità della disciplina fiscale
come linea guida per il prossimo futuro. Un futuro che vede l’Italia alle prese con una
previsione di crescita economica modesta, specie se confrontata con gli altri partner
europei. L’accento sulle banche non è casuale, dal momento che rappresentano un nodo
focale imprescindibile per qualsiasi attore economico del Paese. In pratica, lo stato di
salute reale del nostro sistema bancario, in passato vero punto di forza internazionale,
può rappresentare un freno se non addirittura un ostacolo alla crescita. Vedremo quindi
nel corso dell’anno quali controlli verranno messi in atto, e con quali risultati, sui mercati
interno e mondiale.
Guardando in prospettiva, un quesito che si pongono in molti riguarda come andranno
i mercati nel 2011. La domanda è quantomai di attualità, alla luce delle recenti vicende
– non ancora concluse – rispetto ai molti fattori che influenzano le dinamiche finanziarie
ed economiche. Non è certamente facile fare previsioni che abbiano in sé certezze
di concretizzazione. Per questo, abbiamo pensato di pubblicare una serie di outlook,
provenienti da fonti diverse e tutte autorevoli, allo scopo di consentire al lettore di farsi
un’idea propria, con la possibilità di confrontare le opinioni (tutte di esperti) e trarre le
conclusioni.
Naturalmente, non va dimenticato che in una situazione di
incertezza come quella contingente, che alcuni già definiscono di
post crisi, le previsioni a medio-lungo termine vanno compulsate
tenendo conto del momento in cui sono state elaborate.
Claudio C. Gandolfo
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