Peggiorata nel 2010
la qualità del credito in Italia
SiCollection: le cause sono il progressivo deteriorarsi
dell’economia e la minor offerta di liquidità sul mercato
In questo contesto di
mercato la fase della
gestione dei crediti in
sofferenza è diventata
sempre più fondamentale.
Se, infatti, prima della crisi
economica la gestione
delle sopravvenienze
passive non era un tema
di così grande attualità,
oggi invece, proprio alla
luce della crisi, il “ritardare”
la gestione di tali attivi
può diventare di cruciale
importanza. Trend simile
ha riguardato le sofferenze
bancarie: i dati di Banca
d’Italia parlano chiaro ed
evidenziano un valore
complessivo di circa 68,5
miliardi di euro,
con un aumento
del 40,3% su
base annua.
Da un
osservatorio
interno di
SiCollection,
società di
recupero
crediti in Italia,
focalizzata
nel recupero
di crediti
stragiudiziale
nelle fasi di
incaglio e di
sofferenza,
partner
strategico
di banche
e aziende,
si evince
chiaramente il forte trend di
crescita di questa attività nei
prossimi anni, complici la
crisi economico-finanziaria
e la gestione in outsourcing
di tale attività da parte
delle istituzioni bancarie e
finanziarie. Si tratta prima
di tutto di un punto di vista
selezionato, che parte
dalla gestione di circa 130
mila pratiche per un valore
complessivo di debiti/crediti
acquisiti da controparti
aziendali, bancarie e
finanziarie pari a un valore
superiore a 380 milioni
di euro. Dall’ammontare
complessivo dei
finanziamenti erogati,
si evidenza che sono
circa 35 mila le pratiche
finanziarie gestite (carte di
credito, prestiti personali,
prestiti finalizzati) e circa
72 mila le pratiche di tipo
commerciale.
Da un punto di vista
temporale, considerando
gli anni dal 2005 a oggi,
si evince che la massima
frequenza di crediti in
insolvenza gestiti è
         
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