A San Pietroburgo ritorna
l’architettura italiana
Il business center progettato dallo studio milanese Piuarch,
dotato anche di un hotel e un ristorante panoramico
Dopo quasi due secoli gli
architetti italiani tornano a
progettare e costruire nella
città fondata da Pietro il
Grande, con il business
center Quattro Corti, firmato
dallo studio milanese
Piuarch. Nel 2006 lo studio
vince infatti il concorso
indetto da Galaxy LLC per
ristrutturare e ricostruire
un’area nel cuore della ex
capitale imperiale. Si tratta
di un edificio di 23.500 mq,
nel centro della città, a
due passi dall’Ermitage e
dalla Prospettiva Nevsky,
all’interno del quale, oltre
a ventimila metri quadri
destinati a uffici, sono
stati realizzati un Boutique
Hotel di ventidue camere
e Mansarda, un ristorante
all’ultimo piano con
spettacolare vista sulla
cattedrale di S.Isacco.
Spiega uno dei fondatori
di Piuarch, l’architetto
Francesco Fresa: “è un
evento molto importante
anche perché molti tra i
più bei palazzi di questa
città, fondata agli inizi del
1700, sono stati realizzati
da architetti italiani, come
Francesco Bartolomeo
Rastrelli, Antonio Rinaldi,
Vincenzo Brenna e
Giacomo Quarenghi.
L’ultimo lavoro a firma
italiana è del napoletano
Carlo Rossi che ha
progettato la Piazza del
Palazzo d’Inverno, e da
quel momento gli italiani
sono usciti dalla scena
urbanistica”. Come tutti
gli stranieri: anche se
per la rinascita di San
Pietroburgo dopo la fine
dell’unione sovietica si sono
susseguiti grandiosi progetti
di architetti internazionali,
da Norman Foster a
Dominique Perrault, nulla
finora era andato in porto
e le idee sono rimaste
progetti nel cassetto dei
grandi studi. “Siamo felici di
essere i primi stranieri che
sono riusciti a realizzare
un’architettura moderna
nel centro storico della città
dopo la rivoluzione russa –
prosegue Fresa -. Abbiamo
         
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