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07/05/2014

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Il settore dei Consumer Products vede la ripresa e supera i 3 mila miliardi di dollari di fatturato

Righetti (Deloitte): Samsung sempre al vertice, cresce Apple (+45%). Nestlé supera Panasonic e raggiunge il terzo posto. Ferrero (84°) è il primo gruppo italiano, seguito da Luxottica (92°), Pirelli (101°), Barilla (152°), Indesit (204°) e Perfetti Van Melle

Nonostante il persistere del periodo di crisi, a livello mondiale il settore dei beni di consumo, nell’anno fiscale 2013 (che comprende tutti gli esercizi fiscali che si sono conclusi entro il 30 giugno 2013), le vendite dei 250 più grandi produttori di beni di consumo a livello mondiale hanno continuato a crescere, superando i 3.130 miliardi di dollari (+0,4% rispetto all’anno precedente).
E’ questa la principale evidenza del nuovo studio “Global Powers of Consumer Products 2014” pubblicato da Deloitte Touche Tohmatsu Limited.
Lo studio, che stila la classifica mondiale sulla base delle vendite delle società produttrici di beni di consumo, ha inoltre rilevato come l’esercizio fiscale 2013 sia stato un anno positivo per circa l’80% dei Top 250 produttori di beni di consumo.
Il report fornisce anche un “outlook” della situazione economica globale, un’analisi della capitalizzazione del mercato e uno sguardo alle attività di M&A nel settore dei beni di consumo.

SAMSUNG, APPLE E NESTLE’ SUL PODIO

Per il sesto anno consecutivo, Samsung si conferma leader indiscusso della classifica dall’alto dei suoi 178 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente.


Apple mantiene performance estremamente positive, con una crescita dei ricavi del 44,6% e si consolida sempre più al secondo posto dei giganti davanti a Nestlè che scavalca Panasonic.
Crescita a doppia cifra anche per Unilever che scavalca PepsiCo e raggiunge il settimo posto.

FOCUS SULL’ITALIA

Anche quest’anno sono sei i Gruppi italiani che rientrano nella Top 250 mondiale: insieme hanno generato 39,1 miliardi di dollari nell’esercizio fiscale 2013 (+ 8% rispetto all’anno precedente). Vengono dunque confermate Ferrero, Luxottica, Pirelli, Barilla, Indesit e Perfetti Van Melle.
Delle italiane nella Top250, la migliore in termini di performance di vendite è stata Ferrero (+8%) che guadagna due posizioni in classifica. Ferrero, si conferma al primo posto fra i gruppi italiani, piazzandosi all’84° posto, con oltre 10 miliardi di dollari di ricavi.
Le performance positive delle italiane sono state confermate anche da Pirelli, Barilla e Indesit il cui fatturato del 2012 è cresciuto rispettivamente del 7,4%, dello 0,6% e del 2,1% nonostante negli ultimi 5 anni il tasso di crescita medio presenti segni negativi.

Chiude il gruppo delle italiane Perfetti Van Melle che con un fatturato in crescita del 5% supera i 3 miliardi di dollari di ricavi diventando la seconda migliore delle italiane in termini di incremento degli utili netti negli ultimi 5 anni, con una crescita del 6,3%.
“Si evidenzia – afferma Dario Righetti, partner Deloitte e responsabile nazionale per il settore del Consumer Business - che tutti i sei Gruppi italiani in classifica hanno visto aumentare le proprie vendite e migliorare i propri margini e la profittabilità. Nonostante ciò, non tutte sono riuscite ad incrementare la propria posizione in classifica, principalmente per colpa delle difficoltà del bacino del Mediterraneo che ha registrato performance dei distributori nettamente migliori in Medio Oriente, Sud America e Asia rispetto all’Eurozona”.
Continua Righetti: “Nell’ultimo anno la spesa della famiglie si è fortemente ridotta e per quanto riguarda i valori pro capite sono tornati a valori del 1998. Questa contrazione è fortemente condizionata dalle sfavorevoli dinamiche occupazionali, dal reddito disponibile delle famiglie e dalla ormai sempre più crescente diseguaglianza nella distribuzione dei redditi nel nostro Paese che è tra le più alte d’Europa.


L’eccezionale riduzione dei redditi e della quota destinata ai consumi ha profondamente mutato i modelli di consumo degli italiani: il crollo ha interessato soprattutto i beni ed in particolare quelli durevoli come auto, arredamento, elettrodomestici (-12,4%) e semi durevoli (-9,4%).
Per quanto riguarda il consumatore odierno, sempre più “digital”, vi è da rilevare che si sta vivendo una svolta epocale che modifica la quotidianità e i comportamenti, facendo emergere nuovi approcci alla spesa e una nuova esperienza di consumo. Lo sviluppo dell’e-commerce in Italia è in continuo sviluppo e va di pari passo con la sempre maggiore confidenza da parte dei consumatori italiani verso la Rete e verso gli strumenti di online payment”.

ANALISI GEOGRAFICA A LIVELLO MONDIALE

A livello geografico le imprese che hanno attività nella regione Africa/Middle East hanno registrato il livello più alto di crescita di ricavi nel 2013, con un tasso annuo del 16,8%. I produttori nordamericani continuano a essere i più proficui con un margine di profitto netto del 12,3%.



In Europa le imprese francesi presentano la crescita maggiore (6,6%) rispetto alle tedesche (6,2%) e alle inglesi (4,8%).
“I Paesi Emergenti - conclude Righetti - rimangono mercati di altissimo interesse grazie all’aumento previsto della cosiddetta “Middle-Class”. Secondo le nostre stime, saranno oltre un miliardo i nuovi consumatori che entro il 2020 ne faranno parte, spostando nettamente l’asse dei consumi verso l’area Asia/Pacifico”.
Per i produttori di elettronica di consumo, dopo un paio di anni in chiaroscuro, nell’ultimo esercizio fiscale si è registrato un rimbalzo del settore, grazie anche ad una moderata ripresa delle aziende giapponesi che, dopo le calamità naturali del terremoto e dello tsunami, hanno soddisfatto un crescente desiderio dei consumatori di dispositivi di ultima generazione, raggiungendo una crescita dei ricavi di quasi il 10%.


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