Aurora Bioforma è un’azienda proiettata verso quello che sarà il nuovo consumatore consapevole, che sceglie liberamente di aquistare un prodotto per la sua salute e il suo benessere meno invasivo dei prodotti tradizionali chimici
Una startup dal modello di business innovativo e un business plan che viene rivisto nei forecast trimestrali. E una sfida di mercato con le grandi corporation da cui ne esce vincente grazie a innovativi prodotti biologici hi-tech e importanti investimenti sui giovani. Il comparto in cui opera rappresenta il futuro in termini di sviluppo per generare salute in modo naturale e complementare ai farmaci di sintesi. Ne abbiamo parlato con il suo fondatore, il dr. Nicola Di Trapani, Amministratore Delegato Aurora Biofarma.
La vostra è una storia di successo tutta italiana. Come nasce l’idea di startup in un settore dominato dalle multinazionali?
Le multinazionali hanno avuto negli ultimi anni una serie di problematiche di tipo occupazionale, dovute non solo alla crisi economica e finanziaria, ma anche legata al fatto che non ci sono più prodotti innovativi. In questo contesto, cinque anni fa, un gruppo di manager ha iniziato a progettare una startup: Aurora Biofarma, che oggi è al quarto anno di attività. Il nostro modello di business è innovativo, perchè è proiettato verso quello che sarà il nuovo consumatore sulla spinta salutista, come stanno cambiando i consumi e quello che sarà l’approccio delle persone alla salute. Si va sempre più da un mercato farmaceutico assistito ad uno dove è il consumatore consapevole che acquista, si trova bene con un prodotto ed eventualmente lo acquista nuovamente.

Ovviamente, è un mercato che non ha nessun finanziamento pubblico, non rientra nelle logiche tradizionali, basate sull’unico cliente-Stato che paga o rimborsa le medicine alle aziende farmaceutiche. Nel nostro caso è il consumatore che sceglie liberamente. Parliamo di un consumatore che oggi si documenta, ha un livello culturale medio-alto, che conosce il significato, il valore e l’efficacia della prevenzione. E che per questo ha modificato il proprio stile di vita, che adesso è improntato alla salute, allo sport, alla scelta degli alimenti e dei prodotti, che legge i foglietti illustrativi. Questo soggetto oggi sceglie liberamente, pur avendo la disponibilità di un prodotto gratuito, di acquistarne uno basato su una logica diversa dalla sintesi chimica, meno invasivo dei prodotti tradizionali chimici. Quelli di Aurora Biofarma sono integratori, nutraceutici ma, soprattutto, innovativi prodotti biologici. Questi ultimi sono assolutamente hi-tech dal punto di vista farmaceutico. E’ il consumatore che ci guida in questa direzione.
Noi non abbiamo fatto una riconversione industriale, per cui abbiamo diversi giovani, quasi tutti laureati, che partono direttamente senza dover modificare il concetto farmaceutico degli ultimi 20-30 anni. Andando a codificare non solo l’aspetto economico, che oggi non è il punto più importante. Oggi non siamo in grado di pagare bene il personale, ma possiamo qualificarlo professionalmente e di motivarlo. Dando loro una dignità umana e professionale. Ma, soprattutto, è nostra mission indirizzare i giovani, che oggi sono lasciati allo sbando. Per questo puntiamo molto su qualificazione e formazione.
Il vostro trend di fatturato è in crescita costante. Quali sono le vostre politiche sul mercato?
L’azienda è al quarto anno di attività e stiamo crescendo molto velocemente. Siamo partiti il primo anno con circa 1,7 milioni di fatturato, passando a 3 milioni al secondo, 4,3 al quarto e pensiamo di superare i 10 milioni nel prossimo anno. E’ una crescita esponenziale dovuta ad un forte e mirato sviluppo dei prodotti sia nella divisione Umana, sia in quella Veterinaria. Questo sicuramente ci da un plus in più, perchè il comparto veterinario è più rapido nella crescita, dal momento che il consumatore già è disposto a spendere per il suo animale. Noi ci rivolgiamo al settore Pet: cani, gatti, animali da compagnia, quindi. Non andiamo sugli animali da reddito, che è un settore in crisi.
Abbiamo cercato di utilizzare solo prodotti di aree in sviluppo, anche se c’è una certa ciclicità. E’ ovvio che in questo momento nella divisione Umana vi sono degli ambiti di maggiore sviluppo come, per esempio, quelle degli sportivi, dei giovani, o la ginecologia. Per contro, vi ne sono altre che sono più in crisi, come la pediatria, che risente della situazione economica delle famiglie, meno disposte a spendere. Sono quindi i consumatori a decretare cosa va e cosa no.
Aurora Biofarma è associata a Federsalus. Ci muoviamo molto sullle scelte dei prodotti che immettiamo nel canale, in base alle scelte dei consumatori e alle proiezioni relative. Noi guardiamo molto anche a livello europeo, quelle che sono le indicazioni degli EFFSA, i nuovi prodotti (ne stiamo per immettere sul mercato italiano, per primi, alcuni dalla Norvegia), e siamo ormai annoverati come un’azienda strutturata. Per cui a tutte le imprese che dall’estero vogliono entrare in Italia, oggi offriamo una rete di professionisti con 150 persone sul territorio e siamo quindi “appetibili” per lo sviluppo dei prodotti, anche rispetto ad aziende multinazionali o storiche, che in questo momento stanno dismettendo la loro forza vendita. Queste non sono quindi in grado di assicurare un business di sviluppo di prodotto nuovo.
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