Calano (ma non si fermano) i fallimenti aziendali nel primo trimestre
De Bernardis (Cerved): Il miglioramento è attribuibile alla diminuzione delle liquidazioni volontarie, che hanno fatto registrare un calo del 5%, e delle procedure non fallimentari (-1,4%), che hanno compensato l’aumento dei fallimenti (+4,6%)
I dati dei primi tre mesi del 2014 relativi alle procedure concorsuali e alle liquidazioni offrono un quadro tra luci e ombre, con alcuni segnali incoraggianti che confermano la positiva tendenza già osservata sul fronte dei pagamenti delle imprese. “Nel primo trimestre si contano 23mila chiusure aziendali – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved – il 3,5% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo miglioramento è attribuibile alla diminuzione delle liquidazioni volontarie, che hanno fatto registrare un calo del 5%, e delle procedure non fallimentari (-1,4%), che hanno compensato l’aumento dei fallimenti (+4,6%)”.

Tra gennaio e marzo 2014 hanno aperto una procedura fallimentare circa 3.800 imprese, il 4,6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Pur trattandosi di un nuovo record – il massimo osservato nei primi tre mesi dell’anno dall’inizio della serie storica – il dato indica un rallentamento del fenomeno rispetto ai trimestri precedenti, in cui i fallimenti crescevano a doppia cifra. I dati indicano che queste procedure aumentano del 5,4% tra le società di capitale, la forma giuridica con la maggiore concentrazione, e del 5,8% tra le società di persone, mentre si riducono dello 0,4% tra le altre forme societarie.
“A soffrire maggiormente – prosegue De Bernardis – il settore dei servizi, +7,3%, per cui il fenomeno sta comunque rallentando rispetto all’ultimo trimestre 2013, e quello delle costruzioni, +6,3%, in cui invece si registra un’accelerazione rispetto al quarto trimestre 2013 (+5,9%). Migliora anche la manifattura (+0,8%) che segna una decisa frenata rispetto all’ultimo trimestre 2013”.
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