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02/07/2014

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Via alla fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione

Perego (MIP): Un volano per la digitalizzazione del sistema Paese. Un potenziale beneficio di oltre 1 miliardo per le casse pubbliche, oltre che ad un abbattimento della burocrazia anche per le aziende

E' scattato l’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la Pubblica Amministrazione centrale. Per circa 9.000 enti e loro “emanazioni” - che corrispondono a più di 16.000 uffici pubblici di ministeri, scuole, caserme, agenzie fiscali, enti di previdenza e assistenza sociale - diventa obbligatorio inviare solamente fatture elettroniche in formato strutturato, firmate digitalmente e da conservare in elettronico. Per il resto delle PA l’obbligo scatterà il prossimo 31 marzo 2015, interessando i restanti 1.500 enti della PA centrale e 10.500 enti locali.

Si stima che siano comprese tra i 7,5 e 10 milioni le fatture destinate ogni anno agli enti coinvolti da questa prima scadenza, in maggioranza “emanazioni periferiche” dei ministeri (le scuole, le caserme della Polizia, le caserme dell’Esercito, i musei e le biblioteche statali, ecc.) e degli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale. Il primo passo interessa circa 1/6 dei 60 milioni di fatture che la PA riceve ogni anno da 2 milioni di fornitori, che rappresentano quasi il 40% del totale delle imprese attive in Italia, per un valore complessivo di 135 miliardi di euro.

La Fatturazione Elettronica consente alla PA un risparmio di circa 17 euro per ogni fattura ricevuta, così composto: 14 euro grazie al minor impiego di manodopera grazie al processo digitale e altri 3 euro grazie alla riduzione dei costi di materiali “consumabili” e di spazio. Il beneficio potenziale per la Pubblica Amministrazione con il passaggio progressivo alla Fatturazione Elettronica in formato strutturato è di circa 1 miliardo di euro l'anno grazie alla riduzione dei costi di esecuzione delle attività, alla migliore accuratezza del processo, alla riduzione degli archivi di documentazione fiscale, all’abbattimento dei tempi di esecuzione dei processi. Di questi, poco meno di 200 milioni sono più a portata di mano, tali da generare con impatto diretto sui conti pubblici; i restanti oltre 800 milioni di euro derivano dall’incremento di produttività ottenibile solo una volta arrivati a pieno regime. Ma sono da aggiungere anche i potenziali effetti positivi sui fornitori della PA stessa, stimabili in quasi altri 600 milioni di euro, che portano a circa 1,6 miliardi di euro la stima complessiva dei benefici per il Sistema Paese.

Inoltre, la Fatturazione Elettronica verso la PA consente il controllo diretto sulla spesa pubblica e contribuisce alla riduzione dei tempi di incasso dei pagamenti per le imprese. Benefici già di per se stessi molto significativi, ma questo passaggio ha soprattutto un altro grande valore: può essere finalmente lo stimolo per la crescita della Digitalizzazione nell'intero Sistema Paese. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano

“L'avvio della Fatturazione Elettronica verso la PA può essere l’inizio di un processo di 'maturità digitale' che coinvolge la nostra PA e si riflette sull’intero Sistema Economico italiano”, spiega Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell'osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione. “Non sarà un percorso facile, soprattutto a stretto ridosso della scadenza dell’obbligo, ma costituisce un’evoluzione ineludibile. La Fatturazione Elettronica può innescare un’autentica 'Ri-evoluzione Digitale': il beneficio principale per imprese e PA non sarà l'aumento della Digitalizzazione nei processi, ma la consapevolezza di come l'innovazione digitale sia oggi uno strumento di crescita continua”.

“Per la PA 'fare bene' Fatturazione Elettronica significherà recuperare produttività: fare leva sulla disponibilità dei dati in formato elettronico strutturato ed evitare modelli di gestione obsoleti e inefficaci, afferma Paolo Catti, Responsabile della Ricerca. “Per i fornitori, invece, significherà non farsi sfuggire un’opportunità: affrontare l’obbligo con consapevolezza, evitando di duplicare processi, sezionali e archivi, e trovando modelli di gestione più adatti alle proprie esigenze di fatturazione”.  

Verso l'integrazione del Ciclo dell'Ordine

 

La Fatturazione elettronica verso la PA può stimolare la crescita nel numero delle imprese che inviano e ricevono fatture e potenzialmente anche altri documenti del ciclo dell’ordine in formato elettronico strutturato. Dovendo emettere solo fatture elettronica verso la PA, infatti, le imprese dovranno dotarsi di soluzioni di conservazione elettronica. Per evitare la gestione in sezionali diversi, probabilmente estenderanno questo stesso modello di conservazione a tutte le fatture che decideranno di emettere. Potrebbero poi decidere di richiedere ai propri fornitori di inviare loro fatture elettroniche strutturate.


Così potrebbero “fiorire” soluzioni che integrano le fatture in “formato PA” nei cicli passivi delle imprese. A questo punto è lecito attendersi un ulteriore incremento delle tipologie di documenti scambiati in formato elettronico strutturato. E dalla gestione di documenti si passerà alla gestione di flussi di dati. La Fatturazione Elettronica strutturata verso la PA può permettere alle imprese di risparmiare dai 3 a 8,5 euro per ogni fattura. Ma i benefici potrebbero spingere le imprese a estendere questo modello di fatturazione anche verso altri clienti, non solo la PA, e a richiedere ai propri fornitori, di inviare loro fatture in formato elettronico strutturato. E se si raggiungesse la completa Digitalizzazione del ciclo dell’ordine, i risparmi sarebbero fino a 6 volte maggiori, compresi tra i 25 euro per ogni ciclo (un ordine che diventa una consegna, poi una fattura e infine un pagamento) e i 65 euro a ciclo.  

5 Passi per la Digitalizzazione del Sistema Paese

 

La Fatturazione elettronica verso la PA apre interessanti prospettive di sviluppo perseguibili proseguendo il cammino intrapreso con questo importante primo passo.


L’evoluzione digitale può seguire un percorso logico che si snoda in 5 “prossimi passi” che coinvolgono la Pubblica Amministrazione, le imprese e l’intero Sistema Paese:

1- “fare bene” Fatturazione Elettronica, sia dal punto di vista delle PA sia da quello dei loro fornitori,

per massimizzare il beneficio raggiungibile;

2 - integrare la fase di Fatturazione con quella di pagamento, per ridurre i tempi e abilitare modelli

efficaci per l’accesso al credito;

3 – estendere la Digitalizzazione all’intero ciclo dell’ordine;

4 - utilizzare la Fatturazione elettronica come strumento di semplificazione per abbattere i costi della burocrazia che gravano sulle imprese;

5 – aprire nuovi modelli organizzativi e nuovi modi di lavorare abilitati dalle tecnologie digitali, per rendere sempre più concreti i propositi dell’agenda Digitale.  


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