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30/07/2014

economia

E' troppo presto per decretare la fine del Bull Market?

Saunders (Investec AM): A dispetto di un lungo elenco di fattori, i mercati azionari continuano a scalare il proverbiale "wall of warry" e, a conti fatti, pensiamo ci siano ottime motivazioni affinchè il movimento prosegua

Cinque anni di mercato azionario al rialzo ed è ancora considerato tremendamente fuori moda dare sfoggio di ottimismo. I tassi d’interesse restano lontani dalla “normalità”, l’indebitamento del settore pubblico e di quello privato ha raggiunto cifre storicamente elevate, oltre alla consueta sfilza di preoccupazioni sul fronte macro-economico, quali, ad esempio, le acque inesplorate di un’uscita della Federal Reserve USA dal programma di allentamento quantitativo (QE), i timori riguardo la crescita in Cina e il rischio di uno shock sul prezzo del petrolio.

A tutti questi fattori si aggiungono i considerevoli progressi riportati dalla maggior parte dei mercati azionari rispetto ai minimi raggiunti durante la crisi finanziaria globale, la malsana tendenza delle aziende ad affidarsi più al controllo dei costi che non alla crescita top-line e la volatilità straordinariamente bassa in tutte le asset class. A dispetto di questo lungo elenco, i mercati azionari continuano a scalare il proverbiale “wall of warry” e, a conti fatti, pensiamo ci siano ottime motivazioni affinché il movimento prosegua.

 

1. Inflazione

L’inflazione ostinatamente contenuta permette ai tassi d’interesse sia di breve che di lungo periodo di restare bassi, riducendo il rischio che la ripresa venga schiacciata da politiche monetarie rigide.  

2. Un lungo ciclo?

Dal 1960 in avanti, gli USA hanno registrato sette periodi di espansione dell’attività (la lunghezza media è stata di 71 mesi). Quello odierno ha avuto inizio cinque anni fa ma il ciclo economico è meno avanzato in altre aree del mondo. Allo stato attuale, sono molto pochi gli indicatori economici ritardatari che lanciano segnali di allarme come l’aumento delle pressioni salariali o il rimbalzo del credito al consumo.  

3. Dovremmo avere paura della normalizzazione dei tassi di interesse americani?

A nostro avviso, il rialzo dei tassi d’interessa avverrà in misura molto graduale e, escludendo improvvisi eccessi inflazionistici, i picchi dei tassi reali di breve e lungo periodo toccheranno probabilmente livelli inferiori rispetto ai cicli precedenti.  

4. L’outlook sui profitti aziendali sta migliorando

Il rafforzamento della crescita su scala mondiale potrebbe comportare una maggiore espansione degli utili globali a cifra singola sia quest’anno che il prossimo.

 

5. La redditività corporate sembra rimanere a livelli alti

La redditività corporate negli USA mostra livelli storicamente alti, a differenza di quanto accade in Europa, Regno Unito o Giappone. Anche negli Stati Uniti per ridurre la redditività sarebbe necessaria o una recessione, alquanto inverosimile nei prossimi anni, o un aumento dei costi, ma è improbabile che anche questa seconda ipotesi rappresenti una minaccia concreta.  

6. Le quotazioni sono ragionevoli

Pensiamo che in questo momento le quotazioni sui mercati siano ragionevoli ma è probabile che diventino costose prima di ritornare ad attestarsi su livelli accettabili o addirittura economici.  

7. É ora di ripagare la crescita?

Fattore non sorprendente, cinque anni di bull market hanno portato ad avere valutazioni sotto pressione nella maggior parte dei mercati azionari ed è oggi più difficile valutare le opportunità sui titoli. Tuttavia, il premio per le società che offrono una crescita superiore alla media è ancora moderato, probabilmente a causa di un residuale atteggiamento di scetticismo nei confronti della ripresa.


 

8. Gli investitori stanno ritornando, in ritardo, sul mercato

Il clima di sconsiderata euforia che ha caratterizzato i picchi dei cicli precedenti è, a nostro avviso, solo un ricordo del passato. Riteniamo che i prossimi tre anni presenteranno sicuramente ostacoli e criticità. Si verificheranno inevitabili correzioni lungo la via ma gli investitori più tenaci dovrebbero ottenere adeguata ricompensa.  

Philip Saunders, Co-Head of Multi-Asset Investec Asset Management

 


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