Tassi in aumento? Il buono e il cattivo… ma senza il brutto
Peebles e Rudolph-Shabinsky (Alliance Bernstein): Nell'obbligazionario la vera sfida sta nell’avere pazienza e lasciare che il tempo lavori a nostro vantaggio
Dopo le dichiarazioni della Fed, che si è detta pronta a innalzare i tassi d’interesse a breve termine quasi certamente entro il 2015, molti investitori obbligazionari stanno correndo ai ripari per gestire i rischi legati a questa evenienza. È importante, pero’, sapere che gli aumenti dei tassi possono anche rivelarsi vantaggiosi: vediamo come.
In genere le obbligazioni, per loro stessa natura, sono sensibili alle oscillazioni dei tassi d’interesse: quando questi aumentano, i prezzi delle obbligazioni tendono a muoversi al ribasso. E se salgono i tassi a breve, anche gli altri tassi d’interesse non potranno rimanere bassi in eterno. Ma questi aumenti possono anche avere effetti positivi su tutti i settori obbligazionari, dai titoli high grade al segmento high yield. A nostro avviso, gli investitori dovrebbero considerare l’aumento dei tassi, a lungo andare, come un beneficio per i portafogli obbligazionari, (e con “a lungo andare” intendiamo pochi anni).
Il valore dei rendimenti in crescita…e quello del tempo
Gran parte degli investitori si muove con relativa tranquillità in un orizzonte temporale di cinque anni. Certo, non mancheranno alcuni episodi che metteranno alla prova la loro tenuta, soprattutto in caso di volatilità sui mercati (e con le obbligazioni che rendono di più, la volatilità a breve termine è pressoché all’ordine del giorno), ma se si riesce a tener duro per qualche anno, i dati storici dimostrano che gli investimenti obbligazionari possono portare guadagni anche quando aumentano i tassi.

Di seguito illustriamo due semplici scenari per capire come.
Supponiamo ad esempio che un investitore detenga un portafoglio di obbligazioni diversificate su diverse scadenze, da uno a cinque anni, con un rendimento medio di poco superiore al 3% e una duration media (o rischio del tasso d’interesse) di poco inferiore a tre anni. Dati gli attuali livelli dei rendimenti offerti dai Treasury statunitensi, il portafoglio comprenderà anche investimenti high-yield. Nel primo scenario che andiamo a ipotizzare, i tassi d’interesse rimangono invariati e l’investitore guadagna poco più del 3% su un periodo di cinque anni (vedi linea blu nel grafico).
Nel secondo scenario, ipotizziamo sempre un rendimento iniziale del 3%, ma supponiamo che il giorno successivo i tassi d’interesse salgano dell’1,25% (125 punti base) e si mantengano su questo livello per tutti i cinque anni del nostro orizzonte d’investimento (vedi linea verde nel grafico). Questo aumento di rendimento innesca una perdita iniziale sul prezzo pari al 3,4% circa, che certamente sarà un duro colpo da incassare, ma alla fine la perdita verrà compensata da una crescita superiore.
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