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03/12/2014

economia

Mercati 2015: nuove sfide per la gestione attiva

Utermann (AllianzGI): La crescita economica globale dovrebbe mantenersi intorno al 3,7% nel 2015, ma aumentano i potenziali elementi di incertezza. L’azionario continua ad offrire agli investitori le migliori prospettive di rendimento nel lungo periodo

Allianz Global Investors conferma la propria previsione di una crescita economica globale moderata pari al 3,7% nel 2015, rispetto al 3,25% del 2014, nonostante la maggiore fragilità del quadro economico globale. Come nel 2014, l'economia statunitense continua ad essere il motore principale per la crescita globale, rispetto ad un andamento più debole di Europa, Giappone e mercati emergenti. Le mosse delle Banche Centrali rimangono un fattore chiave, e nei prossimi mesi la divergenza nella politica monetaria tra USA e Regno Unito rispetto ad Europa e Giappone dovrebbe intensificarsi ulteriormente. Nell'immediato futuro, i tassi di interesse a livello globale rimarranno molto contenuti - secondo la view di Andreas Utermann, Global Chief Investment Officer e Co-Head di Allianz Global Investors - ma nel corso del 2015, se i dati economici si rafforzeranno e il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti continuerà a ridursi, con molta probabilità la Federal Reserve e la Bank of England rialzeranno i tassi.
Le politiche monetarie accomodanti possono aiutare i governi a ridurre livelli di indebitamento particolarmente elevati, ma, nello stesso tempo, secondo Utermann la grande liquidità nei mercati può rappresentare una fonte di preoccupazione: "Sfortunatamente, la quantità di moneta iniettata nell'economia globale dalle Banche Centrali a partire dal 2009 non evapora autonomamente.

Sinora il sistema finanziario globale è stato influenzato in modo poco evidente dagli elevati livelli di liquidità, ma per il 2015 gli investitori dovrebbero prepararsi ad un incremento della volatilità dei mercati".
A fronte dei recenti dati economici deludenti, potrebbero aumentare le pressioni verso la Banca Centrale Europea, in presenza di tassi di interesse negativi, per ulteriori interventi di allentamento monetario che evitino all'area euro di scivolare nella recessione. Nel frattempo Francia, Italia e Germania si trovano a gestire le proprie sfide per stimolare la crescita: la riduzione del debito si sta rivelando complessa, con un forte e diffuso malcontento rispetto alle misure di austerità e di tagli da parte dei governi nazionali.
Ma non solo Francia e Italia stanno lottando per fronteggiare la crescita debole. E' infatti più preoccupante che la Germania, sino ad oggi motore economico fondamentale dell'Area Euro, debba ora affrontare nuove sfide innescate innanzitutto dalle tensioni geopolitiche tra le vicine Russia e Ucraina.
Spingendoci poi in Asia, mentre si registrano alcuni miglioramenti negli indicatori economici, gli alti livelli di debito nel settore privato rappresentano ancora un freno significativo.

La gestione attiva per affrontare uno scenario più complesso

Con ritorni medi di circa il 15% all'anno nel periodo 2009-2013, gli investitori hanno beneficiato di rendimenti particolarmente elevati, sostenuti dalla politica monetaria ultra espansiva della Federal Reserve. Utermann riconosce come ciò sia stato positivo per gli investitori a caccia di rendimenti di lungo periodo attraenti in un contesto di tassi negativi ma, allo stesso tempo, avverte che questa situazione non può durare per sempre. Utermann infatti ha sottolineato che: "Pur rimanendo convinto che in un orizzonte temporale di lungo termine il comparto azionario offra tra i migliori rendimenti, gli investitori dovrebbero essere consapevoli che, nel breve periodo, i ritorni relativamente elevati registrati negli ultimi anni dai mercati azionari e obbligazionari non sono sostenibili, ed è quindi probabile che in futuro si stabilizzino ad un livello più basso".
Per rispondere ad uno scenario sempre più complesso, Allianz GI negli ultimi 18 mesi si è impegnata a fondo per definire e sviluppare strategie di gestione attiva sempre migliori.


Utermann ha commentato: "La vera qualità di un gestore attivo si rivela nelle fasi di maggiore complessità, quando diventa fondamentale focalizzarsi su titoli solidi e promettenti, e disinvestire invece dai titoli più deboli e incerti prima che la loro debolezza risulti evidente. In periodi di mercato rialzisti, come quelli che abbiamo registrato a partire dal 2009, gli investitori non fanno differenza tra le società di elevata e di bassa qualità, e l'aumento delle quotazioni spinge le valutazioni sempre più in alto".
Allianz GI ritiene che oggi la domanda cruciale sia quanto rischio ulteriore assumere per consentire ai propri clienti una gestione degli investimenti sempre più attiva. Basandosi sulla nostra piattaforma di ricerca interna, pilastro degli investimenti bottom-up, i nostri gestori continueranno a concentrarsi su come fornire ai clienti strategie di investimento caratterizzate da maggiori livelli di "active share" e "tracking error" .
La ricerca evidenzia che i gestori possono generare alpha sia attraverso uno stock picking "diversificato" che "concentrato". Allianz GI ha compiuto notevoli passi avanti nella capacità di selezionare costantemente i titoli migliori e di cogliere i principali trend di investimento, comprese le strategie uncostrained.


Inoltre, oggi più che mai è diventato fondamentale investire anche nelle asset class alternative. D'altra parte, il fatto che i gestori abbiano la massima flessibilità nell'effettuare scelte di investimento tra aree geografiche, capitalizzazioni di mercato e strategie, spesso significa che può essere difficile confrontare correttamente queste strategie di investimento con dei benchmark. Nella pratica, ciò significa che le strategie alternative e "unconstrained", – tra cui strategie "absolute return" o "hedge fund" in asset class liquide, o in segmenti meno liquidi come infrastrutture o real estate, sono particolarmente adatte a rispondere alle esigenze degli investitori istituzionali. La crescente importanza assunta dalla gestione attiva e dalle nuove asset class è stata alla base della nostra scelta di due anni fa di investire in nuovi team di gestione dedicati appunto al segmento delle infrastrutture.  


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