Paura della deflazione: la BCE si appresta a stampare denaro
Bernard (Vontobel): Deprezzamento delleuro e calo del prezzo del petrolio permetteranno di correggere al rialzo le stime di consenso per la crescita economica delleurozona nel 2015
In gennaio, nell'arco di una settimana, due importanti banche centrali hanno varato manovre straordinarie che hanno scosso i mercati finanziari: la Banca Nazionale Svizzera ha abbondonato la soglia di 1.20 euro sul Franco Svizzero e la Banca Centrale Europea ha annunciato un massiccio programma di acquisto di obbligazioni, che inonderà il mercato di liquidità. Già l'entità di questo programma ha profonde implicazioni per l'economia dell'Eurozona e per gli investitori. Noi prevediamo un miglioramento delle prospettive per le azioni dell'area dell'euro, perché la debolezza della moneta unica comincerà a rafforzare gli utili societari. Il mercato azionario statunitense potrebbe invece rallentare la sua ascesa.

La Banca Centrale Europea (BCE) ha atteso a lungo prima di varare un "quantitative easing" (QE) - questo termine è diventato sinonimo di massicci acquisti di titoli di Stato da parte delle autorità monetarie - ma, in compenso, il 22 gennaio ha annunciato un programma che supera ogni aspettativa del mercato. "Questo vasta programma prevede un acquisto combinato mensile di titoli del settore pubblico e privato pari a 60 miliardi di euro. Gli acquisti proseguiranno fino alla fine di settembre 2016 e comunque fino a che non vedremo che vi è un sostenuto adeguamento del ritmo dell'inflazione, che sia coerente con il nostro obiettivo di tassi di inflazione sotto - ma vicino - al 2% sul medio termine", ha affermato il presidente della BCE Mario Draghi nel suo discorso introduttivo alla conferenza stampa di Francoforte il 22 gennaio scorso.
Benefici indiretti per l'economia dell'Eurozona

Queste misure straordinarie saranno in grado di lubrificare gli ingranaggi dell'economia dell'eurozona? Gli investitori forse ricorderanno la battuta di Ben Bernanke, ex presidente della Federal Reserve americana (Fed), quando disse che il QE funziona in pratica, ma non in teoria.
Innanzitutto, è interessante notare che Mario Draghi è riuscito (di nuovo) a superare le resistenze interne (soprattutto della Germania) nei confronti di queste misure monetarie straordinarie.
In secondo luogo, anche se non è dimostrato che il QE stimoli direttamente la crescita economica, produce chiari effetti indiretti attraverso il canale dei tassi di interesse e di cambio. Un deprezzamento dell'Euro migliorerà le prospettive degli esportatori europei e il calo del prezzo del petrolio porterà un importante vento di poppa.
Questi fattori permetteranno di correggere al rialzo le stime di consenso per la crescita economica dell'eurozona nel 2015, che attualmente - a nostro parere - sono troppo pessimistiche.
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