Grandi manovre: chi vince e chi perde nell'Oil Game
Segre (Assiom Forex): dai Giochi del Petrolio usciranno nuove alleanze globali ed un nuovo assetto geopolitico. Perchè sono solo due veri vincitori principali: l'Unione Europea e la Cina
Anche la Banca Mondiale in una nota recente ripercorre le motivazioni legate all'offerta da sorgenti non convenzionali, lo Shale Oil per intenderci, al cambiamento di strategia dell'Opec ed al calo della domanda il crollo del prezzo del petrolio. Ma caso vuole che ciò sia avvenuto in concomitanza con la fine del QE negli Usa e in un momento cruciale nei negoziati con l'Iran.
Mediamente il calo dei prezzi gioverà alla crescita globale almeno per un 0.8% nel 2015 e metterà sotto pressione anche le altre Commodities, specialmente quelle correlate come il gas naturale, i fertilizzanti e le soft Commodities, legate quindi al cibo. Tenendo conto che il 70% dei poveri vivono in Paesi importatori di petrolio, questa è senz'altro una buona notizia. Ma certamente non lo è per i mercati emergenti che, essendo percepiti perlopiù come esportatori, continueranno a subire una discreta volatilità non solo nelle valute domestiche ma soprattutto nei flussi di portafoglio che son diventati molto più selettivi di un tempo. Infatti, se per gli importatori gli effetti sull'inflazione che va diminuendo, come in Europa, possono diventare complicati a gestirsi - per i rischi deflattivi e per la necessità delle Banche Centrali di mantenere tassi bassi - anche per gli esportatori le banche centrali dovranno trovare un equilibrio tra il contenimento dell'inflazione e la pressione valutaria.

Ed è proprio il contesto di "decrescita globale non proprio felice", dal quale gli Usa sembrano essere usciti e gli europei stanno cercando di affrancarsi, che complica quelli che normalmente potevano essere i benefici. Per questo motivo anche i vantaggi fiscali che permetterebbero di ridurre i sussidi inutili e riformare le tasse sull'energia, come in Italia, sono nelle mani della volontà dei Governi che hanno un'occasione unica da sfruttare soprattutto sul rilancio delle attività produttive.
Quindi come già dimostrato dai mercati, in marzo Europa alla riscossa su più fronti ad approfittare del bazooka della BCE e dall'energia a buon prezzo, e i flussi di investimenti verso l'area provenienti anche dagli Usa parlano chiaro. E ciò grazie anche ai Big Losers di questa partita a scacchi che vede solo due veri vincitori principali: l'Unione Europea e la Cina. Il Super Contango, con prezzi futures persistentemente più alti dei prezzi spot, sta costando caro a chi ha riserve accumulate in crescita come negli Usa e poi scoraggia nuove estrazioni costose bloccando nuovi investimenti sul lungo termine.
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