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06/05/2015

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Professione IT: occupazione al 93%, tanto stress e voglia di mobilita'

Battaglia (Michael Page): si cambia solo a fronte di reali vantaggi economici o di carriera. A parità di stipendio, scontento oltre il 30% delle donne

Dall'ultima indagine si marzo realizzata da Michael Page - società di ricerca e selezione di personale specializzato nell'ambito del middle e top management - i professionisti dell'IT si dichiarano motivati dal proprio lavoro, molto stressati e disponibili a cambiare regione, ma solo a fronte di un cospicuo miglioramento.
Il campione considerato è formato da persone che si occupano nel 32,8% dei casi di progetti trasversali, nel 21,3% di software, per il 13,3% di infrastrutture e di progetti Erp per il 13,1%.
Un dato di tutto rispetto, confrontato all'attuale momento storico in cui ci troviamo, è l'altissimo livello di occupazione (93,2%) che si registra tra i professionisti IT. Il 52,7% guadagna tra i 35 e i 55mila euro. In particolare, tra chi si occupa di software il 70,4% percepisce uno stipendio inferiore ai 55mila euro annui, mentre chi gestisce progetti trasversali guadagna più di 55mila euro.

Più di uno su due è motivato

Si dichiara motivato il 52,9% degli intervistati. Importante fonte di soddisfazione sarebbe il riconoscimento, che però è un elemento poco diffuso all'interno degli attuali contesti di lavoro: lo ritiene importante il 96,8%, ma solo il 32,4% pensa di averne all'interno del proprio ambiente lavorativo.

Il 54,2% lega la propria soddisfazione invece allo stipendio. Certamente le più motivate non sono le donne: il 39,1% sul campione ritiene di non avere opportunità di carriera e il 30,4% si lamenta dello stipendio. Sia uomini (95%) sia donne (84%) si trovano d'accordo nel chiedere al datore di lavoro l'opportunità di affrontare nuove sfide, in termini di progetti e tecnologie. Questa appare una delle maggiori e più importanti leve a disposizione dei datori di lavoro per trattenere il talento in azienda.
In quanto allo stress, solo il 37,5% dichiara di non vivere situazioni stressanti. Dai dati emerge inoltre che il settore IT è caratterizzato da staticità delle posizioni: i due terzi del campione, pari al 64,8%, lavora da almeno quattro anni nella stessa azienda. Interrogati circa il futuro, il 74,4% ha una percezione positiva del mercato e dell'evoluzione dei settori IT.

E se un'azienda vuole attrarre un talento IT?

"Le motivazioni che spingono questi professionisti a cambiare azienda sono in primis lo stipendio (67,1%), poi la chiara definizione del ruolo e delle responsabilità (53,4%) e un chiaro percorso di carriera (41,8%)", ha dichiarato Angela Battaglia, responsabile divisione Technology di Michael Page.


"Per il 37,2% la dimensione ideale dell'azienda in cui lavorare in futuro è irrilevante. E, contrariamente a quanto comunemente si può pensare", continua Battaglia, "ben il 77,1% è disposto a trasferirsi in un'altra regione a fronte però di un piano di carriera importante o pacchetti retributivi migliorativi di una certa rilevanza"

Come trattenere un talento in azienda?

L'indagine mette in luce l'importanza di un buon rapporto e della qualità di vita e lavoro, la visibilità del ruolo all'interno della struttura societaria, l'adeguamento dello stipendio e il suo aumento in base alla seniority, oltre alla crescita professionale ed economica, ma soprattutto investimento nella formazione costante, in particolare nelle nuove tecnologie, che per i professionisti IT rappresenta un valore inestimabile e imprescindibile.  


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