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13/05/2015

economia

Frena il trend positivo della domanda di credito da parte delle imprese

Capecchi (CRIF): il rallentamento sembra dovuto primariamente al confronto con un trimestre che aveva fatto registrare volumi di richieste particolarmente elevati. Le banche devono porre più attenzione ai profili di rischio della clientela affidata

Dopo sei rilevazioni trimestrali consecutivamente caratterizzate da un segno positivo, nel I trimestre 2015 si raffredda la domanda di credito da parte delle imprese italiane (analizzata sulla base delle anagrafiche riconducibili sia a ditte individuali che società di persone e capitali).
Nello specifico, il dato aggregato della domanda di imprese individuali e società ha fatto segnare una contrazione del -3,6% rispetto al corrispondente periodo del 2014, che però si era contraddistinto per una crescita record (+15,9%).
Se a una prima lettura il dato appare sorprendente, bisogna però sottolineare come nella realtà il calo sia reale solo nel confronto con un trimestre che aveva fatto segnare il picco in assoluto più alto da quando la rilevazione è in atto. In effetti, in termini assoluti il numero di richieste di credito presentate nel I trimestre dell'anno in corso rappresenta il secondo più elevato dall'inizio del 2008 ad oggi (proprio alle spalle del I trimestre 2014), a conferma che in questi mesi le imprese italiane non hanno assolutamente smesso di rivolgersi alle banche per finanziare l'attività corrente e gli investimenti.


Questi dati emergono dal Barometro CRIF, da cui emerge come alla luce del dato aggregato, la domanda nei primi tre mesi del 2015 rimane comunque stabilmente positiva rispetto al dato rilevato negli anni precedenti.
Entrando maggiormente nel dettaglio e suddividendo la domanda di credito tra Imprese Individuali e Società, l'andamento rilevato nei primi tre mesi dell'anno mostra un raffreddamento più marcato per le ditte individuali, con un -6,6% rispetto al corrispondente periodo del 2014; negativo, seppur in misura più contenuta, anche il dato relativo alle richieste di credito presentate dalle Società di Capitali e di Persone, con un -1,3%.
Per le imprese individuali l'incidenza della classe al di sotto dei 5.000 Euro sale addirittura al 39,6% del totale mentre per le società è risultata pari al 29,6%, davanti alla fascia di importo superiore ai 50.000 Euro, che ha spiegato il 25,6% del totale.

Analisi territoriale

Per quanto riguarda la variazione percentuale della domanda, nel I trimestre dell'anno in corso cinque regioni hanno comunque fatto segnare un incremento rispetto al corrispondente periodo del 2014: Sicilia (con un +3,5%), Basilicata (+2,8%), Sardegna (+2,5%), Campania (+2,2%) e Lazio (+0,9%).

All'estremo opposto, la contrazione più marcata è stata rilevata in Veneto (con un pesante -10,1%) seguito dal Molise (-9,3%) e dall'Emilia-Romagna (-8,5%).
A livello di singole province, invece, il primato positivo spetta alle imprese di Sondrio, con un +14,6% rispetto al 2014, seguite da quelle di Ragusa (+12,4%) e di Benevento (+11,2%). La contrazione più pesante, invece, è stata rilevata a Rovigo (-21,1%) e a Lodi (-16,5%).

Importi medi richiesti

Qui il primato nazionale spetta ancora una volta al Trentino Alto Adige, con 153.949 Euro, ben al di sopra della media nazionale, seguito a debita distanza dall'Umbria, con 80.676 Euro, e dal veneto, con 75.562 Euro.
Tra le province è stata quella di Bolzano ad aver fatto segnare l'importo medio richiesto più consistente, con oltre 200.000 Euro, seguita da Brescia, con 122.663 Euro, da Arezzo, con 121.174 Euro, e da Trento, con 113.830 Euro.

"Come spesso accade quando viene riscontrata una discontinuità su dinamiche che avevano mantenuto una certa coerenza nel tempo, non è mai facile dare una interpretazione univoca dell'inversione di tendenza.


In questo caso specifico il rallentamento sembra dovuto primariamente al confronto con un trimestre che aveva fatto registrare volumi di richieste particolarmente elevati", ha commentato Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF. "Per soddisfare la richiesta di credito da parte delle imprese in questa fase del ciclo economico gli Istituti dovranno monitorare e valutare con grande attenzione il proprio portafoglio clienti, attivando tempestivamente le azioni più opportune non appena si dovessero presentare anomalie e variazioni nei profili di rischio delle imprese affidate".
 


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