Valuta
Il GBI-EM Global Diversified Index di JP Morgan era giù del -3,96% nel 1° trimestre 2015. La componente valutaria dell'indice era giù del -6,33% annullando tutti i guadagni registrati sui mercati obbligazionari locali, che sono cresciuti in generale del 2,53%.
Il Brasile è stato colpito duramente nel primo trimestre, scendendo del -15,33%. A guidare la sottoperformance è stata la rovinosa caduta del real brasiliano, giù del -17%. L'aumentata mancanza di fiducia per il coinvolgimento dell'amministrazione di Dilma Rousseff nello scandalo Petrobas legato alla corruzione, insieme a un'economia stagnante, ha fatto fuggire gli investitori dalla valuta.
Un altro importante underperformer è rappresentato dalla Turchia, giù del -9,59%. La debole performance del Paese è stata causata interamente da un calo della lira, giù del -10,11%. La caduta della lira preoccupa l'autonomia della sua Banca centrale in quanto affronta una considerevole pressione politica da parte del presidente della Turchia, Recep Erdogan.
Tra i vincitori, la Russia ha avuto una forte ripresa nel 1° trimestre, su del 15,52%. Il rublo ha guadagnato il 4,38% e le obbligazioni hanno registrato utili a due cifre, su dell'11,91%. La stabilizzazione del prezzo del petrolio, la riduzione delle preoccupazioni geopolitiche riguardo al conflitto con l'Ucraina e un mercato ipervenduto hanno alimentato il rimbalzo del Paese nel primo trimestre.
Debito sovrano denominato in USD
L'Emerging Markets Bond Index Global (EMBIG) di JP Morgan ha chiuso il trimestre al 2,06%. Continuiamo a notare una divergenza nei rendimenti tra gli investment grade e gli high yield, con la componente dell'indice di maggiore qualità che rende il 2,72% e il segmento high yield che rende lo 0,24%. Il calo dei tassi d'interesse americani durante il primo trimestre ha favorito il segmento di maggiore qualità degli investment grade con più lunga duration ed è stato il maggiore traino per la performance.
In controtendenza è andata la Russia, su dell'11,21% dopo il suo downgrade e la caduta vertiginosa a fine 2014. Notizie positive sui colloqui di pace in Ucraina e una stabilizzazione dei prezzi dell'energia hanno offerto un sollievo al mercato ipervenduto.
La Nigeria, un Paese che era stato abbattuto dal tonfo del petrolio del 2014, ha registrato rendimenti positivi nel primo trimestre chiudendo al 2,85%. Sebbene le preoccupazioni per l'instabilità politica e i prezzi del petrolio continuino a stressare il mercato, le obbligazioni nigeriane sono rimbalzate sulla scia delle elezioni presidenziali che hanno segnato la prima consegna pacifica di potere nella storia del Paese.
Il peggiore performer del trimestre è stato l'Ucraina, giù del -29,70%. Le preoccupazioni degli investitori sono aumentate alla luce del piano di ristrutturazione del debito estero del paese. A fine marzo, il debito ucraino era scambiato a circa 40 centesimi di dollaro, a indicare un consistente taglio del capitale e la riduzione del pagamento delle cedole.
Debito societario emergente denominato in USD
Il Corporate Emerging Bond Index (CEMBI) di JP Morgan ha chiuso al 2,36% nel primo trimestre, con forti risultati da parte sia degli investment grade sia degli high yield, che hanno registrato rispettivamente il 2,39% e il 2,29%.
La Russia ha nuovamente primeggiato negli utili trimestrali rendendo il 12,41%. Mentre gli economisti temono che l'economia della Russia scivoli nella recessione in seguito al basso costo del petrolio e alle sanzioni, le valutazioni attraenti e i bassi livelli di debito del Paese recentemente declassato hanno spinto la domanda. La ripresa della Russia ha ampiamente guidato la performance nel settore dei metalli e dei minerali, su del 3,61%, rendendolo il miglior settore dell'indice.
Jackie Lafferty, investment analyst sui mercati emergenti di Loomis Sayles
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