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24/06/2015

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Il future-store: gestione automatizzata, informazione e user experience come un mercato "di una volta"

Il supermercato del futuro lo si vede solo a Expo Milano 2015, visitabile e, a sorpresa, effettivamente aperto al pubblico

Parlare del negozio del futuro non è mai semplice. E' un esercizio stilistico che attira l'interesse degli appassionati di tecnologia piuttosto che da parte degli operatori, perché richiede uno sforzo economico impontente. E la necessità di fatturare e far ruotare i prodotti non consente di effettuare test significativi in un arco di tempo sufficientemente lungo.
"Il Supermercato del Futuro è un'occasione tangibile per dimostrare che il futuro in realtà è il presente - ha dichiarato Stefania Filippone, Consumer Goods and Retail Lead, Avanade Italy -: è stato realizzato non uno showroom ma un supermercato vero, attivo e completamente funzionante grazie a tecnologie già disponibili sul mercato. Ritengo che le tecnologie possano cambiare il rapporto con i consumatori fornendo loro un valore aggiunto, un servizio oltre al singolo prodotto. Dare al consumatore informazioni supplementari sui prodotti sempre e dovunque rappresenta sicuramente un plus perché non ci si basa più soltanto su quello che viene percepito visivamente: si tratta di un'operazione trasparenza, che mira a dare nozioni inerenti la provenienza del cibo, nel caso del supermercato o le caratteristiche, il prezzo, se parliamo di negozi di altra natura.

Senza ombra di dubbio le persone vogliono queste informazioni, viceversa la maggior parte dei retailer in questo momento non è in grado di offrirle. Il punto focale per le aziende sarà quello di cambiare la tipologia di investimenti fatti, senza prevederne di aggiuntivi: dovranno essere capaci di riconvertire parte dei costi per creare innovazione ed essere più vicini al consumatore, offrendo quello che lui desidera. I retailer che in futuro primeggeranno saranno quelli in grado di cavalcare l'onda della multicanalità, offrendo ampi servizi attraverso una comunicazione pervasiva e interessante". Accenture e Avanade, hanno sviluppato per Coop i sistemi software che supportano l'esperienza utente dei visitatori del Supermercato del Futuro, situato all'interno del Future Food District in EXPO. Al centro del Future Food District c'è la visione dell'architetto Carlo Ratti, insegnante presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston e direttore del MIT Senseable City Lab. In questa visione la consapevolezza alimentare è fortemente sostenuta dalla tecnologia, a supporto del consumatore.

Per il Future Food District è stato realizzato un supermercato completamente funzionante, dove l'utente puo' fare la spesa, scoprire la storia dei prodotti e leggerne le caratteristiche: prezzi, allergeni, ingredienti, provenienza, valori energetici, impatto ambientale, video, foto e altre descrizioni di dettaglio. Per far si' che i 1500 prodotti presenti nel supermercato potessero raccontare le loro caratteristiche e la loro storia nel modo più fluido e naturale possibile, Accenture e Avanade hanno realizzato diverse tipologie di interazione:
- Tavoli interattivi, composti da vele e Microsoft Kinect, collocati all'interno di tutto il supermercato;
- Scaffali verticali con touch screen disposti in tutto il perimetro di ciascuno dei 3 livelli del supermercato;
- Second screen in alcuni punti specifici del supermercato.
Per quanto concerne i tavoli interattivi, Accenture e Avanade hanno sviluppato una nuova modalità di interazione, intuitiva e per questo efficace, che permette ai visitatori del supermercato di interagire con i prodotti fisici semplicemente indicandoli.

Grazie ai 200 sensori Microsoft Kinect disposti nelle vele all'interno del supermercato, l'utente ha la possibilità di accedere a tutte le informazioni riguardanti i prodotti nelle filiere, semplicemente allungando la mano verso il prodotto prescelto e vivendo un'esperienza unica nel suo genere. Gli scaffali verticali sono dotati di un'etichetta aumentata, che è possibile attivare mediante un semplice tocco.

"Ci siamo mossi immediatamente e abbiamo cercato di fornire una soluzione intelligente grazie ad Avanade e Accenture - ha proseguito Gabriele Tubertini, CIO di Coop Italia -, partner di questo punto vendita all'interno di Expo. Non è una cosa banale, il negozio vende, i clienti escono con la merce e noi facciamo degli scontrini reali. Le esigenze sono quelle di sempre: l'efficienza, da interpretare in termini di layout sia in termini di back-end con un'attenzione e controllo dei processi di approvvigionamento e portare maggiori informazioi sui prodotti ai clienti. Il Supermercato del Futuro di Coop intende combinare le caratteristiche del mercato rionale, concepito come un luogo di socialità, con la dimensione delle funzionalità dei punti vendita moderni aumentata grazie alle più avanzate soluzioni del mondo digitale.


Il Future Food District, in cui è realizzato il Supermercato del Futuro, si estende su una superficie di 2.500 metri quadri, a cui il visitatore di Expo 2015 accederà direttamente dall'alto (terzo piano), per poter da subito cogliere in un solo colpo d'occhio l'intera offerta del supermercato, quella che Carlo Ratti ha definito la valle dei prodotti. All'interno del Future Food District sono disponibili prodotti di 5 filiere (ortofrutta e vini, carne e pesce, latte e derivati, cereali e birre, caffè e coloniali), organizzati su tre diversi livelli e disposti su tavoli che seguono un ordine che va dalle materie prime (come frutta, grano, latte), ai prodotti via via più trasformati e elaborati. Nel negozio sarà inoltre rappresentato il concetto di "cibo del futuro": alcuni video mostreranno come sarà composta la nostra alimentazione nel 2020 e nel 2050. Il layout è stato disegnato all'interno di Coop da uno studio che mettesse in evidenza il fatto che si tratta di un mercato. Il negozio non si trova a pian terreno, ma al primo piano perché al di sotto si trova il magazzino. Piccola parentesi: quest'ultimo doveva essere interamente automatizzato ma non sono stati ottenuti i permessi necessari per realizzarlo, quindi possiamo definirlo semi automatizzato.


L'esigenza di qualsiasi store, antico o moderno, è ottimizzare i flussi, dal carico/scarico merci alla sistemazione sugli scaffali, attraverso un'analisi e controllo di cosa entra e cosa esce dal negozio in tempo reale. Anzi, sopra le casse compare un megaschermo che proietta i dati attuali, quante persone sono all'interno del negozio, quali sono i prodotti più venduti e via di seguito".
"Abbiamo dovuto trovare il bilanciamento ottimale tra i vantaggi dati dall'innovazione - ha commentato Alberto Pozzi, Responsabile Retail di Accenture - con i rischi da affrontare per essere come sempre coerenti con il nostro motto High Performance. Delivered. Rilevare i movimenti delle persone, predisporre i grossi touch screen sulle pareti laterali e ripensare alle informazioni e interattive sui prodotti non è stato un esercizio banale, ma delle necessità per creare una User Experience nuova e convincente".  


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