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08/07/2015

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Cresce anche nel 2014 la bilancia commerciale dell'UE con la Cina

Pechino rappresenta il secondo partner dopo gli USA. Deficit UE per le merci, surplus UE per i servizi. Germania e Finlandia sono gli unici stati con un avanzo. L'Italia importa per 25,1 miliardi di euro ed esporta per 10,5 miliardi

Fatta eccezione per il calo registrato nel 2009 a seguito della crisi finanziaria, il valore delle importazioni di beni dell'Unione Europea (UE) dalla Cina è notevolmente aumentato negli ultimi dieci anni, passando da 129,2 miliardi di euro nel 2004 a 302,5 miliardi nel 2014. Le esportazioni, che non erano diminuite nel 2009, sono più che triplicate nel periodo 2004-2014, arrivando ai 164,7 miliardi di euro dello scorso anno. Il deficit commerciale dell'UE con la Cina, continuo durante tutto il periodo in esame, è diminuito tra il 2010 e il 2013, prima di crescere di nuovo nel 2014 a -137,7 miliardi.
La Cina è il secondo partner commerciale dell'UE dopo gli Stati Uniti, e rappresenta il 14% del totale scambi di merci extra UE nel 2014 (rispetto al 9% nel 2004). Durante gli ultimi 10 anni, la quota della Cina a livello di import extra UE è passata dal 12,6% del 2004 al 18,0% nel 2014, mentre la sua quota di esportazioni è quasi raddoppiata (5,1% nel 2004 rispetto al 9,7% nel 2014). I dati sono stati resi noti da Eurostat in occasione del recente vertice UE-Cina.



Produzione manifatturiera domina sia le importazioni sia le esportazioni

La bilancia commerciale UE con la Cina è chiaramente dominata dal comparto manifatturiero. Questo ha rappresentato nel 2014 il 97% del totale delle importazioni dell'UE provenienti dalla Cina e l'86% delle esportazioni UE verso la Cina. Il deficit di 152,0 miliardi di euro registrato della UE è stato solo parzialmente compensato da un modesto avanzo nei beni primari (+9,5 miliardi), in particolare per le materie prime (+6,3 mld).

Germania e Finlandia, gli unici Paesi con un surplus

Tra gli Stati membri dell'Unione europea, la Germania (75,0 miliardi di euro e il 46% delle esportazioni di merci dell'UE verso la Cina) è stato di gran lunga il maggiore esportatore verso Pechino nel 2014, seguita a distanza dal Regno Unito (19,6 miliardi e 12%), Francia (16,2 miliardi e 10%) e Italia (10,5 miliardi, pari al 6% dell'export).
Rispetto al 2013, nel 2014 le esportazioni verso la Cina sono aumentate in ognuno di questi quattro partner principali.

A livello UE, le esportazioni di beni verso la Cina sono aumentate dell'11%.
La Germania (60,9 miliardi di euro e il 20% delle importazioni di merci UE provenienti dalla Cina) è stato anche il più grande importatore da Pechino nel 2014, davanti all'Olanda (57,3 miliardi e 19%), Regno Unito (45,8 miliardi e 15%), Francia (25,4 miliardi e 8%) e Italia (25,1 miliardi e 8%). In tutti questi Paesi le importazioni sono aumentate nel 2014, contribuendo a un incremento totale dell'8% nel 2014.
Sempre lo scorso anno, ad eccezione della Germania (+14,1 mld di euro) e della Finlandia (+0,7 mld), ogni Stato membro dell'Unione Europea ha registrato un deficit negli scambi di merci con la Cina. I maggiori deficit sono stati osservati in Olanda (-48,8 mld), Regno Unito (-26,2 mld), Italia (-14,6 mld), Spagna (-12,4 mld), Francia (-9,2 mld) e in Polonia (-8,9 miliardi di euro).

Cresce il surplus commerciale dell'UE nel settore dei servizi

Le esportazioni di servizi dell'UE verso la Cina sono aumentate del 27% tra il 2012 e il 2014, passando da 25,1 miliardi di euro a 31,7 miliardi, mentre le importazioni sono aumentate più moderatamente: da 20,0 miliardi nel 2012 a 22,6 miliardi nel 2014.

Di conseguenza, l'avanzo UE è cresciuto di 4,0 miliardi nel corso degli ultimi tre anni, passando da 5,1 miliardi nel 2012 a 9,2 miliardi nel 2014.
Questa eccedenza è dovuta principalmente al surplus nei servizi di viaggio (+3,3 mld), le spese per "uso della proprietà intellettuale" (+3,1 mld), e telecomunicazioni, informatica e servizi di informazione (+2,5 mld).
Il deficit più significativo è stato registrato per i servizi di trasporto (-1,7 miliardi). La Cina ha rappresentato nel 2014 circa il 4% del totale degli scambi di servizi extra UE, e rappresenta il terzo partner dell'UE dopo gli Stati Uniti e la Svizzera.

Cina investitore netto nell'UE nel 2014

Anche se fluttuanti da un anno all'altro, i flussi di Investimenti Diretti Esteri (IDE) tra l'UE e la Cina sono stati continuamente positivi negli ultimi quattro anni. Nel 2014, gli investimenti dell'UE in Cina però sono scesi a 9,1 miliardi di euro, mentre i flussi di investimenti cinesi verso l'UE sono aumentati fino a raggiungere i 12,1 miliardi, il che significa che la Cina è stato un investitore netto nell'ultimo anno per l'UE.


 


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