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22/07/2015

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Smart Manufacturing: la quarta rivoluzione industriale

L'innovazione digitale aumenta la competitività e l'efficienza delle imprese: un'occasione per il nostro paese

Il settore manifatturiero è da sempre uno dei fiori all'occhiello dell'Italia e in questo periodo di grandi trasformazioni, sta attraversando un momento di cambiamento piuttosto evidente. Gli Osservatori del Politecnico di Milano hanno evidenziato che anche in Italia è scattata l'ora della "quarta rivoluzione industriale", quella dello Smart Manufacturing. L'innovazione digitale nei processi dell'industria rappresenta già la chiave per la competitività del comparto manifatturiero del futuro. In uno scenario internazionale in cui diversi governi hanno già varato piani per la digitalizzazione del comparto manifatturiero, le imprese Italiane hanno iniziato a investire in tecnologie come Internet of Things, Big Data e Cloud computing, sistemi di produzione automatizzati (Advanced automation), dispositivi wearable e nuove interfacce uomo/macchina (Advanced Human Machine Interface) o stampa 3D (Additive manufacturing). Nell'ambito della ricerca sullo Smart Manufacturing si scopre che in Italia c'è fermento: sono state individuate 135 applicazioni in ambiti molto diversi all'interno di 43 aziende manifatturiere anche se, rispetto alla grande accelerazione a cui si assiste nel mondo, l'adozione nel nostro Paese appare rallentata da fattori di contesto, culturali, organizzativi e dalla capacità di offerta.

Oltre a ciò, l'Italia - secondo Paese manifatturiero d'Europa - ha bisogno di un programma nazionale dedicato per lo meno vicino a quello sviluppato In Germania: un programma di cui si inizia a parlare solo ora e la cui assenza è stata solo in parte mitigata da progetti di ricerca di stampo consortile sviluppatisi dal basso. 

Abbiamo voluto capire qualcosa di più, chiedendo ad Alessandro Perego, Co-responsabile scientifico dell'Osservatorio Smart Manufacturing, che cos'è e quali sono le caratteristiche. "L'espressione Smart Manufacturing è relativamente recente - ha esordito Perego - e ancora non completamente cristallizzata: essa fa riferimento a quell'insieme di innovazioni digitali che, venuto a maturazione negli ultimi anni principalmente nel terziario avanzato, cerca adesso un nuovo spazio applicativo all'interno di processi operativi (manifatturieri e logistici) delle aziende industriali, attraverso quella che sarà ricordata come la Quarta Rivoluzione Industriale". E' una questione solo tecnologica?

"Lo Smart Manufacturing si concretizza nell'adozione di alcune tecnologie digitali innovative - ha asserito Perego -, che chiameremo Smart Manufacturing Technologies, caratterizzate dalla capacità di aumentare l'interconnessione e la cooperazione delle risorse (asset fisici, persone e informazioni) utilizzate nei processi operativi, sia interne alla fabbrica sia distribuite lungo la value chain.

Queste tecnologie si possono ricondurre a due grandi insiemi, uno più coeso e vicino all'Information Technology, rappresentato da Internet of Things, Big Data e Cloud Computing, ed uno più eterogeneo e vicino al layer delle Operational Technologies, rappresentato da Advanced Automation, Advanced Human Machine Interface ed Additive Manufacturing". Vanno ripensate le operations?

"Le Smart Technologies sono il punto di ripartenza di un processo di digitalizzazione delle operations, che ha radici lontane - prosegue Perego -, in un insieme di "Traditional Solutions" che sono le basi dello Smart Manufacturing. Nel tempo un vasto insieme di soluzioni è stato sviluppato e perfezionato, soluzioni che ormai definiamo "tradizionali" nel senso che hanno adeguata penetrazione nelle imprese e che rimangono solo limitate aree in cui sia necessario uno sforzo di ricerca per comprendere i meccanismi attraverso cui esse generano valore. Queste soluzioni hanno sostenuto i fabbisogni informativi dei processi di sviluppo prodotto e nella gestione del dato tecnico, hanno ottimizzato la pianificazione della produzione e dei fabbisogni di materiali, hanno abilitato livelli via via crescenti di automazione dei processi manifatturieri; hanno coordinato i processi di supporto (dalla manutenzione alla gestione della sicurezza), ed hanno reso possibile gestire la crescente complessità legata alla globalizzazione dello scenario competitivo.


La loro importanza, come è emerso dalla Ricerca, è centrale poiché, senza una matura adozione di esse mancherebbe la base da cui il processo di innovazione può ripartire, grazie alla discontinuità delle Smart Technologies."

Le aziende stanno trasformandosi per resistere, per competere e per crescere: quali consigli si possono dare e quali sono le prime operazioni da compiere?

"Dalla nostra Ricerca sono emerse due principali aree di azione da considerare per un?azienda che vuole approcciare i temi dello Smart Manufacturing - indica Perego -: da una parte è necessario comprendere quali siano le principali barriere all'adozione e trovare un modo per superarle, dall'altro è già possibile iniziare un lavoro di implementazione seguendo alcune linee guida pratiche. Per quanto riguarda le barriere all'adozione, una delle principali riguarda il livello di conoscenza generale sulle Smart Technologies in termini di benefici, ambiti applicativi e criticità. Per questo è importante l'attività di divulgazione delle informazioni da parte di enti di Ricerca. È necessario inoltre lavorare sul tema della cultura digitale in ambito operations, ancora quasi del tutto inesistente, cercando anche di integrare le nuove competenze digitali (e-skills) necessarie per interfacciarsi correttamente con le nuove tecnologie.


Un altro tema importante tocca la variabile organizzativa, ovvero l'equilibrio tra Operational Technology ed Information Technology: in moltissime aziende manifatturiere questi due mondi sono stati storicamente segregati, in virtù della loro marcata diversità, mentre oggi, soprattutto parlando di Smart Technologies, i loro confini diventano molto più sfumati ed è necessario creare dei meccanismi organizzativi che riconoscano questo cambiamento". Quali strategie vanno implementate?

"Mentre il tema della comprensione dei limiti e dell'identificazione di soluzioni atte alla creazione di una cultura digitale rappresentano un'operazione più di lungo periodo, è possibile individuare alcune strategie di implementazione delle Smart Technologies che abbiano dei ritorni più tempestivi. Grazie ai risultati della Ricerca è stato possibile definire due diverse linee pratiche di implementazione delle Smart Technologies, con cui mettersi alla prova e testare i primi benefici e criticità. Un primo approccio riguarda uno sviluppo tecnologico che guarda all'interno dell'azienda, per esempio mettendo in rete le risorse critiche e, contemporaneamente imparare "on field" ad utilizzare le informazioni raccolte real time grazie alla sensorizzazione delle strutture, connessione in rete degli impianti e all'utilizzo congiunto di software di Industrial Analytics.


 
D'altra parte è possibile sviluppare un approccio che guardi anche all'esterno dell'azienda, grazie per esempio all'implementazione di piattaforme cloud che consentono di ottenere una maggiore visibilità su tutta la Supply Chain, di realizzare una pianificazione allargata che coinvolga tutti gli attori della filiera e di condividere le informazioni inerenti i processi manifatturieri real time e in maniera diffusa. La visione di un'azienda che guarda anche all'esterno è fondamentale poiché le performance legate all'efficienza del processo di pianificazione, alla produttività del capitale e alla tempestività di risposta alle esigenze di mercato non dipendono più solo dall'operatività interna all'azienda, ma è strettamente e continuamente connessa anche a tutto ciò che è all'esterno". Quanto conta il fattore Smart Manufacturing per il rilancio del manifatturiero in Italia?

"Lo Smart Manufacturing è la strada fondamentale per il rilancio dell'industria italiana - conclude Perego - perché consente di far lavorare in modo più intelligente e 'connesso' le risorse dei processi industriali, portando efficienza, velocità e flessibilità, elementi di cui le imprese manufatturiere hanno bisogno per recuperare competitività.


A più alto livello, consente di innovare il modo di produrre ed anche i prodotti stessi. L'Italia deve comprendere a fondo questo paradigma per farne una freccia al proprio arco".
 


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