BusinessCommunity.it

29/07/2015

cover

Pierini (Coca-Cola): siamo un valore aggiunto per l'Italia

Il gruppo vanta 815 milioni di euro di risorse generate (0,05% del PIL); 334 milioni di euro destinati allo Stato generate dalla vendita dei prodotti (0,18% delle imposte sui prodotti versate in Italia), con 26.000 posti di lavoro (0,1% del totale forza lavoro nazionale)

E' uno dei brand più famosi al mondo, ma al di là dei prodotti, pochi conoscono l'impatto economico ed occupazionale che Coca-Cola ha sul nostro Paese. Per farlo conoscere ne abbiamo parlato con Giangiacomo Pierini, Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione Coca-Cola HBC Italia.

Sono quasi 100 anni che Coca-Cola è in Italia. Come si articola attualmente il vostro sistema?

Pur essendo percepita come multinazionale americana, Coca-Cola ha un forte legame con il territorio italiano, dove è presente attraverso tre società: Coca-Cola Italia, filiale di The Coca-Cola Company, che si occupa del marketing strategico, delle pubbliche relazioni, di promozioni e pubblicità, Coca-Cola HBC Italia, il maggiore imbottigliatore in Italia che si occupa del merchandising dei prodotti, delle relazioni con i clienti, delle attività inerenti ai temi di Responsabilità sociale e d'Impresa e della distribuzione dei prodotti in tutta Italia, ad esclusione della Sicilia dove opera Sibeg.
Coca-Cola HBC Italia acquista i concentrati da The Coca-Cola Company e confeziona il prodotto all'interno di tre impianti di produzione situati a Nogara (VR), Oricola (AQ) e Marcianise (CE), mentre altri due impianti di imbottigliamento delle acque minerali sono situati in Basilicata a Rionero in Vulture (PZ) e Monticchio (PZ).



Recentemente avete pubblicato una ricerca sull'impatto di Coca-Cola in termini di risorse economiche generate e distribuite in Italia. Come è sorta questa esigenza e che risultati ha portato?

Ci siamo resi conto di quanto fosse diffusa l'idea che il nostro prodotto venisse importato dagli Stati Uniti: non tutti lo sanno, ma la Coca-Cola che beviamo in Italia è prodotta e imbottigliata nel nostro Paese! Per questo motivo abbiamo deciso di investire in una ricerca che mettesse in luce il legame di Coca-Cola con il territorio italiano, chiedendo a SDA Bocconi di realizzare uno studio approfondito sul carattere "locale" del nostro sistema. La rilevazione dell'impatto economico di Coca-Cola nel Paese è stata condotta sia su dati forniti direttamente da Coca-Cola sia su dati di confronto esterni.
I risultati dello studio testimoniano come l'impatto, diretto e indiretto, esercitato da Coca-Cola sul sistema economico nazionale crei un circolo virtuoso di cui beneficia l'intera catena produttiva. Non solo, Coca-Cola in Italia agisce come impresa prevalentemente locale e le imprese coinvolte generano a loro volta redditi ed entrate fiscali, sviluppando in questo modo l'attività economica all'interno delle loro rispettive catene del valore.



Alla luce della ricerca, qual è l'impatto di un brand come Coca-Cola sull'occupazione nel nostro Paese?

I dati emersi sono sicuramente interessanti. Con i 5 stabilimenti di Coca-Cola HBC Italia e 4 sedi diamo lavoro a 2.661 dipendenti, a cui si aggiungono altri 23.257 posti di lavoro legati direttamente o indirettamente alle attività del Gruppo. Si tratta dello 0,1% della forza lavoro totale in Italia, sul cui reddito dipendono in parte o totalmente circa 70.000 persone.
In termini di profilo dei dipendenti, Coca-Cola in Italia presenta una maggiore incidenza femminile rispetto alla media delle imprese attive, sia a livello dei quadri (34% contro il 28%), sia a livello di cariche dirigenziali, con una percentuale quasi doppia (24% rispetto al 13%). In particolare, in Coca-Cola HBC Italia la metà dei ruoli appartenenti al Comitato di Direzione aziendale è ricoperta da donne. Infine, i dipendenti Coca-Cola presentano un profilo retributivo superiore rispetto alla media del settore delle bevande: +12% nel caso di quadri e impiegati, e ben +21% nel caso degli operai.
Dal 2009 inoltre Coca-Cola HBC Italia promuove il Management Trainee Program, programma di inserimento e sviluppo, dedicato a neolaureati che vogliano intraprendere un percorso di crescita professionale e di carriera all'interno di un ambiente dinamico: stage per 10 settimane, durante le quali i candidati selezionati hanno l'opportunità di partecipare ad un percorso articolato in una parte di formazione cross-funzionale in aula presso la sede centrale di Sesto San Giovanni (MI), attività di affiancamento sia sul mercato che con i responsabili della funzione aziendale dedicata e visite agli impianti produttivi della società.


Dall'inizio del programma sono stati formati oltre 170 ragazzi e di questi circa il 60%, dopo lo stage, è stato inserito in azienda con un Contratto Formativo Professionalizzante della durata di un anno, che si traduce in un contratto a tempo indeterminato nella quasi totalità dei casi.

E dal punto di vista economico, quanto conta?

I professori della SDA Bocconi che hanno curato lo studio hanno evidenziato la forte incidenza di Coca-Cola in Italia sull'economia nazionale. A parlare sono i numeri: nel 2014 abbiamo generato risorse per 815 milioni di euro e versato allo stato oltre 334 milioni, lo 0,05 del PIL italiano.
La ricerca, inoltre, mette in luce il ruolo di primo piano giocato da Coca-Cola nel sistema economico nazionale in termini di risorse generate e distribuite. Risulta, infatti, primo soggetto nell'industria delle bibite di cui genera il 32,9% delle risorse totali di un settore che comprende 332 imprese.
Coca-Cola è inoltre, la prima realtà anche dell'industria delle bevande, che consta di 2.072 imprese, di cui distribuisce l'8,1% delle risorse totali del settore. La ricerca, infine, mette in evidenza come nell'ipotetico scenario in cui venisse meno la presenza di Coca-Cola in Italia, l'economia italiana andrebbe incontro ad una riduzione delle risorse pari a 481 milioni di euro (pari allo 0,01% delle risorse complessive generate in Italia); mentre in termini di impatto occupazionale verrebbero persi oltre 9.


300 posti di lavoro con un aumento del numero di disoccupati dello 0,29%.

Il logo Coca-Cola è uno dei più noti al mondo, così come la forma della bottiglia. Quali azioni di merchandising state portando avanti e cosa state studiando per il futuro?

La strategia di crescita si sviluppa in molteplici direzioni. Sicuramente le bevande a basso o nullo contenuto calorico rappresentano per noi un mercato in espansione e su cui continuiamo a investire, soprattutto grazie al successo di Coca-Cola Zero, che per il settimo anno consecutivo ha avuto un andamento più che positivo.
Nel 2015, inoltre, abbiamo deciso di ripartire dal mercato del fuori casa, dove stiamo rilanciando la gamma con quattro nuove referenze in vetro da 33 cl (Coca-Cola, Coca-Cola Zero, Fanta e Sprite): in questo modo vogliamo andare incontro alle esigenze della nostra clientela che, secondo una recente indagine Nielsen, per oltre il 90% dichiara di preferire una bottiglia in vetro quale formato ideale e l'84% di coloro che lo acquistano abitualmente lo considera il miglior packaging in assoluto.
Nella grande distribuzione stiamo invece operando una revisione dei prezzi per renderli più coerenti all'attuale potere d'acquisto, con una particolare attenzione al pack principale di Coca-Cola, ossia quello da 1,5 litri.


Anche la nostra acqua, Lilia, gioca un ruolo centrale nelle nostre strategie aziendali e sono ingenti gli investimenti in comunicazione.

Cosa significa innovazione per Coca-Cola HBC?

Il continuo ammodernamento degli stabilimenti rappresenta un elemento focale della nostra strategia di crescita: interventi di automazione delle linee di produzione, l'utilizzo di tecnologie innovative e l'istallazione di nuovi macchinari ad alta efficienza permettono di mantenere i plant ad un livello di eccellenza e d'avanguardia a livello non solo italiano, ma anche europeo.
Uno sviluppo che si muove sempre più in una direzione sostenibile: la nostra cultura aziendale ci rende profondamente coinvolti in tema di CSR, che promuoviamo in ogni fase del processo produttivo nel pieno rispetto del territorio e delle comunità in cui operiamo.
A testimonianza del nostro impegno per ridurre l'impatto ambientale, dal 2004 pubblichiamo ogni anno il Rapporto Socio-Ambientale, che rendiconta progressi e iniziative, in totale trasparenza, nel campo delle energie alternative, nella gestione delle risorse idriche, nel riciclo dei rifiuti così come nell'ambiente di lavoro e nelle comunità locali in cui operiamo.




Il sito di Nogara è un po' il vostro fiore all'occhiello. Che cosa lo rende così speciale?

Lo stabilimento Coca-Cola HBC Italia di Nogara, in provincia di Verona, è il più grande nel Paese e primo in Europa per capacità produttiva. Un plant all'avanguardia, che ha visto dal 2008 ad oggi un investimento di 65 milioni di euro per ampliamenti e ammodernamenti.
Con una superficie di 72.000 mq, lo stabilimento produce ogni anno oltre 700 milioni di litri di soft drink in oltre 1 miliardo di contenitori, grazie alle 9 linee di produzione. Lo stabilimento è un polo industriale d'eccellenza per la tecnologia innovativa dei macchinari e nel campo delle energie alternative: dal 2010 i pannelli fotovoltaici permettono una riduzione di CO2 di 300 tonnellate ogni anno, mentre dal 2011 l'impianto di cogenerazione produce energia, calore e acqua refrigerata in quantità tale da rendere lo stabilimento autosufficiente.
La realtà di Nogara, che nasce nel 1975, si è arricchita in occasione dei suoi 40 anni, di una linea di produzione ad alta velocità per bottiglie in PET, che ha previsto un investimento complessivo di 17 milioni di euro e garantisce prestazioni sempre più efficienti e competitive sul mercato, con un aumento della capacità produttiva del 25%.




Nonostante la formula della Coca-Cola sia uno dei segreti meglio custoditi al mondo, voi avete scelto di aprire le vostre fabbriche al pubblico. Una scelta di immagine o una strategia?

L'apertura degli stabilimento di Coca-Cola HBC Italia con l'iniziativa "Fabbriche Aperte", promossa da Fondazione Coca-Cola HBC Italia, e con veri e propri percorsi formativi rivolti alle scuole sul tema della sostenibilità, rappresenta una scelta mirata e consapevole per raggiungere un target primario, i giovani, a cui vogliamo idealmente passare il testimone coinvolgendoli in percorsi educativi e di sensibilizzazione sulle problematiche ambientali.
L'apertura degli stabilimenti è ormai diventato un appuntamento fisso per le scuole delle regioni in cui siamo presenti con i nostri siti produttivi, un programma che sta riscuotendo un grandissimo successo: basti pensare che dal 2013 ad oggi, abbiamo ospitato circa 20.000 studenti e nel solo anno scolastico 2014/2015 si prevede il coinvolgimento di quasi 6.000 ragazzi.
In linea con il tema di Expo Milano 2015 "Nutrire il pianeta, energie per la vita", il focus delle Fabbriche Aperte di quest'anno è rappresentato dall'importanza del riciclo e della corretta gestione degli scarti: accogliere gli studenti nei nostri stabilimenti è per noi un'opportunità per trasmettere e diffondere i valori di Coca-Cola HBC Italia in materia di sostenibilità, promozione di uno stile di vita sano e attivo e di sostegno alle comunità in cui opera.


 


ARGOMENTI: marketing - retail - ecommerce - intelligenza artificiale - AI - IA - digital transformation - pmi - high yield - bitcoin - bond - startup - pagamenti - formazione - internazionalizzazione - hr - m&a - smartworking - security - immobiliare - obbligazioni - commodity - petrolio - brexit - manifatturiero - sport business - sponsor - lavoro - dipendenti - benefit - innovazione - b-corp - supply chain - export - - punto e a capo -

> Vai al sommario < - > Guarda tutti gli arretrati < - > Leggi le ultime news <

Copyright © 2009-2024 BusinessCommunity.it.
Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154
Politica della Privacy e cookie

BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo


Copertina BusinessCommunity.it