Come e perché difendere l'azienda dagli attacchi informatici
Collacciani (Akamai): per affrontare in modo efficace la minaccia dei cyber attacchi, le imprese devono dedicare maggiore attenzione alla protezione delle loro infrastrutture e degli asset digitali
In un mondo iperconnesso come quello di oggi, gli utenti si aspettano che i siti internet rispondano immediatamente, a prescindere da che dispositivo viene utilizzato. Se si è dipendenti di un'azienda, poi, si vuole accedere con i propri dispositivi in modo veloce alle applicazioni aziendali. Per molte organizzazioni, dunque, il successo aziendale dipende fortemente dalla propria presenza digitale. Sfortunatamente, i malintenzionati del web conoscono bene questo nuovo trend e sono diventati abili nell'usare il DDoS per bloccare l'accesso a questo importante canale aziendale.
Come evidenziato dall'ultimo il Rapporto sulla Sicurezza di Akamai (Q1 2015), all'inizio del 2015 si sono registrati nuovi record nel numero di attacchi DDoS, più che raddoppiati rispetto all'inizio del 2014 e in crescita del 35% rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno. Gli attacchi rivolti a livello di applicazioni web sono cresciuti del 60% nello stesso periodo. Per quelle organizzazioni per le quali il successo aziendale dipende dai loro siti, un attacco rappresenta un problema significativo in quanto può avere impatto sulla disponibilità e sulle prestazioni del sito o dell'applicazione più di ogni alta cosa.

Di fronte a queste premesse, la corsa all'approvvigionamento di soluzioni per la protezione dovrebbe essere la norma. E invece no. Quando si tratta di sicurezza informatica, prevale un atteggiamento di indifferenza.
Per affrontare in modo efficace la minaccia dei cyber attacchi, le aziende devono dedicare maggiore attenzione alla protezione delle loro infrastrutture e degli asset digitali. I cyber criminali sono sempre più organizzati e aggressivi, quindi sebbene la difesa dei dati e dell'azienda non sia un compito affatto facile, ci sono alcune strategie fondamentali che bisognerebbe mettere in atto.
Luca Collacciani, Senior Director Web Performance EMEA di Akamai, elenca quelle fondamentali:
1. Evangelizzate i vostri decisori aziendali, partendo dal peggior scenario possibile
Quando si tratta di sicurezza informatica, tra le aziende italiane si incontra ancora un po' di resistenza. Si perpetua così il classico security paradox: mentre a un hacker non costa nulla lanciare un attacco, risolverne le conseguenze costa parecchio. Eppure l'equazione è abbastanza semplice: meno si spende in soluzioni per la protezione, più costerà un eventuale - ma non sempre possibile! - recupero. Spesso, il motivo per cui comunemente si pensa che gli attacchi non siano poi così frequenti è solo perché chi subisce un attacco, preferisce nasconderlo.
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