Il nuovo regolamento europeo sulla privacy dei dati: una sfida che deve essere affrontata
Maxwell (Compuware): le aziende che non rispetteranno questa normativa dovranno affrontare sanzioni crescenti con penali che potranno raggiungere i 100 milioni di euro, o il 5% del fatturato annuo della società
La nuova legislazione europea sulla protezione dei dati, attualmente in discussione in seno all'UE, sarà approvata entro fine anno. Dopo la sua emanazione, i Paesi membri avranno meno di due anni per conformarsi alla nuova legge. Tra le disposizioni contenute, la legislazione vieta la pratica diffusa di utilizzare i dati reali quando si eseguono dei test sui sistemi e sulle applicazioni, creando così una sfida di grande portata per le aziende che raccolgono e memorizzano i dati personali.

Le aziende che non rispetteranno questa normativa dovranno affrontare sanzioni crescenti con penali che potranno raggiungere i 100 milioni di euro, o il 5% del fatturato annuo della società.
Le nuove normative europee richiederanno alle banche, agli operatori di telecomunicazione e alle altre aziende in generale di ottenere il consenso dei propri clienti per utilizzare i loro dati negli ambienti di test. Attualmente, le organizzazioni testano le applicazioni utilizzando dati non mascherati con il pretesto di creare "livelli ottimali di servizio" per i clienti. Sebbene in apparenza le intenzioni siano buone, queste organizzazioni espongono, di fatto, i propri clienti a rischi estremamente elevati considerando quanto sia facile che i dati personali cadano nelle mani di malintenzionati, un rischio reso sempre più reale dalla crescente diffusione della pratica del test in outsourcing.
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