Il futuro del welfare e' in azienda
Andrea Keller (Edenred): l'impresa è al centro dei moderni processi economici e sociali. Un ruolo che conviene a tutti sostenere
Sono sempre più numerose le aziende che offrono benefit e servizi di welfare ai propri dipendenti. La retribuzione del lavoro sta cambiando pelle e al fianco di quella monetaria sta crescendo il cosiddetto "salario sociale", che permette di remunerare i dipendenti con una serie di servizi alla persona e iniziative di sostegno al potere d'acquisto.
Parliamo della pensione integrativa e dell'assicurazione sanitaria, dell'offerta di servizi alla ristorazione come i buoni pasto e la mensa aziendale, buoni per la mobilità dei lavoratori tra casa e posto di lavoro, servizi di assistenza per i propri familiari, sia anziani che bambini, buoni spesa, sostegno alle spese scolastiche dei figli dei dipendenti, sostegno alle spese per la maternità e la paternità, conciliazione dei tempi di vita con quelli del lavoro e della famiglia, e cosi via.

Alla base di tale crescita la consapevolezza che lo sviluppo del welfare aziendale conviene a tutti: alle imprese perché ottimizzano i costi e aumentano la produttività; ai lavoratori perché aumentano il loro benessere e il potere d'acquisto; allo Stato che tramite la leva delle risorse integrative garantite dalle aziende può rispondere meglio ai crescenti bisogni sociali.
Nel libro dal titolo "Il futuro del welfare è in azienda", (edito da Guerini Next) a cura di Filippo Di Nardo e che ospita un'intervista ad Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia, si spiega a fondo perché il welfare aziendale sarà centrale nei prossimi anni.
"Il welfare aziendale rappresenta una di quelle practice aziendali - spiega Andrea Keller nel libro - che meglio esprimono il ruolo economico-sociale dell'impresa. Il welfare aziendale, infatti, oltrepassa i confini aziendali per intersecarsi con tematiche più ampie legate al welfare state, alle relazioni industriali, al mercato del lavoro, alla responsabilità sociale dell'impresa, all'innovazione sostenibile e allo sviluppo del Terzo Settore. Non si tratta di iniziative volte solo ad un generico benessere dei propri lavoratori in una prospettiva sociale e con uno spirito di "buonismo". Si tratta di iniziative per le quali l'azienda alloca risorse specifiche, consapevole, anche grazie agli innumerevoli e illustri studi in materia, che ogni euro investito in welfare aziendale ha un ritorno economico nel breve, nel medio e nel lungo periodo".
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