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09/12/2015

economia

UE: obiettivo crescita 2016. Come fare e dove intevenire

Per consolidare la ripresa e promuovere la convergenza, la Commissione Europea raccomanda di partire dai tre pilastri principali: rilancio degli investimenti, proseguimento delle riforme strutturali e gestione responsabile delle politiche di bilancio

Il pacchetto presentato dall'Unione Europea nei giorni scorsi introduce il ciclo annuale di governance economica, fissa le priorità economiche e sociali generali per l'UE e offre agli Stati membri orientamenti politici per l'anno successivo. Ogni Paese dovrà far fronte a sfide strategiche diverse con le risposte adeguate, ma vi sono temi generali che interessano l'UE nel suo complesso. Per consolidare la ripresa e promuovere la convergenza, la Commissione raccomanda di partire dai tre pilastri principali individuati lo scorso anno per la politica economica e sociale dell'UE: rilancio degli investimenti, proseguimento delle riforme strutturali e gestione responsabile delle politiche di bilancio. Il pacchetto si basa sui dati più attuali delle previsioni economiche d'autunno della Commissione. Esso riflette inoltre il nuovo approccio al semestre europeo esposto nella recente comunicazione della Commissione sulle tappe verso il completamento dell'Unione economica e monetaria, che pone maggiormente l'accento sull'occupazione e sulle questioni sociali e sulla dimensione della zona euro.

Secondo il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l'Euro e il dialogo sociale (nella foto), "l'analisi annuale della crescita mira sostanzialmente a dare priorità alle lpolitiche maggiormente in grado di rafforzare la ripresa. Occorre imprimere un maggiore slancio agli investimenti, attuare riforme strutturali decisive e politiche di bilancio responsabili: solo in questo modo potremo rilanciare la convergenza tra gli Stati membri. Siamo determinati a ottenere un avvicinamento tra i livelli economici e sociali in tutta Europa puntando a raggiungere i paesi più performanti."

Marianne Thyssen, commissaria per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha commentato:"Il pacchetto di misure presentato oggi pone l'equità sociale al centro della nostra ripresa economica. Se vogliamo conseguire una maggiore convergenza, gli Stati membri devono superare gli ostacoli alla creazione di posti di lavoro, migliorare il funzionamento dei mercati occupazionali e assicurarsi che in Europa tutti possano ottenere un livello congruo di protezione sociale."

Secondo Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane,"la situazione economica in Europa continua a migliorare, sostenuta da una serie di fattori positivi, che i governi dovrebbero utilizzare al meglio per accelerare le riforme e gli investimenti, nel rispetto delle responsabilità di bilancio.

Stanno tuttavia emergendo nuove sfide che hanno un impatto ben al di là delle frontiere nazionali. È per questo che la Commissione europea offre agli Stati membri un orientamento per le loro politiche nazionali. Sia la zona euro che l'Unione nel suo insieme potranno trarre vantaggio da un più intenso coordinamento economico."

Il pacchetto odierno comprende i seguenti elementi:

Analisi annuale della crescita 2016

L'analisi annuale della crescita apre il ciclo annuale di governance economica, concentrandosi sulle sfide generali cui fanno fronte gli Stati membri nel loro insieme. La Commissione ritiene che le priorità economiche e sociali definite nell'analisi annuale della crescita 2015 (investimenti, riforme strutturali e responsabilità di bilancio) rimangano valide. Queste priorità sono state aggiornate per formulare le tre priorità proposte per il 2016, tenendo conto dei progressi compiuti e delle nuove sfide emergenti:

1. Rilancio degli investimenti

Il piano di investimenti per l'Europa proposto dalla Commissione un anno fa intendeva mobilitare almeno 315 miliardi di EUR di finanziamenti aggiuntivi nell'arco di tre anni e riportare gli investimenti ai livelli sostenibili precedenti alla crisi. Grazie al rapido sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio e al lavoro operativo della Banca europea per gli investimenti, il nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici sta arrivando a pieno regime. Il polo europeo di consulenza sugli investimenti è in funzione e il portale dei progetti di investimento europei sarà varato all'inizio del prossimo anno.

Il piano dovrà essere sostenuto da sforzi a livello nazionale in quanto per il momento gli investimenti pubblici e privati sono ancora modesti. Anche il sostegno al capitale umano è fondamentale per gli investimenti. Per orientare il dialogo con gli Stati membri, contestualmente alla presente analisi annuale della crescita sono pubblicate informazioni specifiche per paese sui principali ostacoli agli investimenti a livello nazionale. Bisogna inoltre completare l'Unione bancaria al fine di rafforzare la stabilità finanziaria nella zona euro e al di fuori di essa e intensificare gli sforzi verso l'Unione dei mercati dei capitali così che i soggetti economici possano far affidamento su fonti più diversificate di finanziamento. 2. Proseguimento delle riforme strutturali per modernizzare le nostre economie

Ora che si sta passando dall'urgenza di risolvere la crisi alla necessità di creare solide basi per l'occupazione e la crescita, occorre un nuovo impegno per le riforme strutturali. Ciò va di pari passo con un maggiore impegno degli Stati membri a correggere i loro squilibri e a migliorare i risultati in alcuni settori cruciali per la produttività e la convergenza.
Le politiche del mercato del lavoro devono puntare sia alla flessibilità che alla sicurezza. La disoccupazione di lunga durata e la disoccupazione giovanile continuano ad essere problemi pressanti che meritano un'attenzione particolare. Occorrono inoltre interventi per sviluppare mercati dei prodotti e dei servizi più integrati e competitivi e quindi per stimolare l'innovazione e la creazione di posti di lavoro.


La Commissione avvierà discussioni con gli Stati membri e le altre parti riguardo alle sfide e alle migliori risposte politiche possibili in questi ambiti, in modo da favorire la convergenza verso i paesi più performanti. 3. Gestione responsabile delle finanze pubbliche

Si prevede che l'orientamento di bilancio per il 2015 e il 2016 sarà globalmente neutro, sia nella zona euro, sia nell'UE nel suo complesso. L'andamento della crescita, i bassi tassi di interesse e la riduzione dei disavanzi pubblici negli ultimi anni hanno contribuito a stabilizzare i livelli del debito e a migliorare la sostenibilità delle finanze pubbliche. La diminuzione del numero dei paesi soggetti a procedura per i disavanzi eccessivi rispecchia questi miglioramenti a livello di bilancio. Vi è tuttavia una differenza negli sforzi di bilancio che i singoli Stati membri devono attuare in base ai requisiti del patto di crescita e stabilità. Il debito pubblico, ancora molto elevato in numerosi Stati membri, rende le economie più esposte agli shock negativi e può frenare la crescita. Sul versante delle entrate è importante garantire sistemi fiscali efficienti e che favoriscano la crescita, in grado inoltre di risolvere il problema dei disincentivi alla creazione di posti di lavoro diventando più giusti e ancora più efficaci.


Allo stesso tempo, i sistemi di protezione sociale dovrebbero essere modernizzati per rispondere alle future sfide demografiche. Raccomandazione per la politica economica della zona euro

Data la forte dipendenza e i potenziali effetti di ricaduta tra i paesi della zona euro occorre rafforzare il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche di tutti gli Stati membri della zona euro. Affinché la dimensione nazionale della governance economica dell'UE sia integrata meglio con la dimensione della zona euro, l'analisi annuale della crescita 2016 è accompagnata da una raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro. Si tratta di un cambiamento importante rispetto ai precedenti cicli del semestre in cui le raccomandazioni per la zona euro venivano proposte contestualmente alle raccomandazioni specifiche per ciascun paese verso la fine del semestre, in primavera. La raccomandazione per la zona euro 2016 si concentra su questioni essenziali per il buon funzionamento di tale zona e fornisce orientamenti sulle azioni concrete da attuare. Il pacchetto sul semestre europeo di novembre in dettaglio

Raccomandazione per la zona euro

Relazione sul meccanismo di allerta

La relazione sul meccanismo di allerta costituisce il punto di partenza del ciclo di sorveglianza nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici e viene tradizionalmente presentata contestualmente all'analisi annuale della crescita. La relazione mira a individuare i potenziali squilibri che, rischiando di ostacolare l'efficacia delle economie nazionali, della zona euro o dell'UE nel suo complesso, rendono necessario un ulteriore esame approfondito. Quest'anno, conformemente a quanto annunciato in precedenza, la dimensione sociale e occupazionale della relazione sul meccanismo di allerta è stata rafforzata con l'aggiunta di tre indicatori principali al quadro di valutazione della procedura per gli squilibri macroeconomici. Alla luce della maggiore interdipendenza tra le economie della zona euro, viene dato particolare rilievo a questa zona in quanto tale. La relazione mostra che gli Stati membri stanno continuando ad affrontare gli squilibri macroeconomici individuati negli anni precedenti.


Si riscontrano tuttavia motivi di preoccupazione e stanno emergendo nuove sfide. Uno dei rischi è costituito dalle fragilità derivanti dagli elevati livelli di indebitamento a fronte di una domanda interna modesta. Nel periodo di riferimento delle previsioni (2015-2017), si prevede che alcuni Stati membri continueranno a registrare avanzi elevati. A livello aggregato, la zona euro presenta uno dei più consistenti avanzi delle partite correnti al mondo. Mentre il ribasso dei prezzi delle materie prime e il deprezzamento dell'euro hanno contribuito a rafforzare la bilancia commerciale, tale avanzo riflette anche una preferenza per il risparmio interno rispetto agli investimenti. La relazione sul meccanismo di allerta individua gli Stati membri che richiedono un ulteriore esame approfondito per valutare la presenza di squilibri. Per il ciclo del semestre 2016, 18 paesi saranno oggetto di un esame approfondito nel quadro della procedura per gli squilibri macroeconomici. Per 16 paesi è stato individuato uno squilibrio nel ciclo precedente e il nuovo esame approfondito valuterà se gli squilibri eccessivi persistono (Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Croazia, Italia, Ungheria, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito).


Inoltre, si preparerà un esame approfondito anche per l'Austria e l'Estonia. La situazione di Cipro sarà valutata dopo che il paese sarà uscito dal programma di assistenza finanziaria, ossia a marzo 2016. La Commissione presenterà le sue conclusioni sugli esami approfonditi nell'ambito delle relazioni annuali per paese previste per febbraio 2016. Il pacchetto sul semestre europeo di novembre in dettaglio

Relazione sul meccanismo di allerta

Progetto di relazione comune sull'occupazione

L'analisi annuale della crescita 2016 è inoltre accompagnata dalla pubblicazione del progetto di relazione comune sull'occupazione della Commissione, da adottare congiuntamente con il Consiglio (sulla base dell'articolo 148 del TFUE), che analizza la situazione occupazionale e sociale in Europa e le risposte politiche attuate dagli Stati membri. La relazione ribadisce che le riforme strutturali sostanziali producono buoni frutti e analizza le possibilità di miglioramento della situazione occupazionale e sociale dell'UE nel suo insieme.


Il pacchetto sul semestre europeo di novembre in dettaglio

Progetto di relazione comune sull'occupazione

Programma di sostegno alle riforme strutturali

Come annunciato in precedenza, la Commissione intende dare gradualmente attuazione al sostegno per l'assistenza tecnica previsto dal suo servizio di assistenza per le riforme strutturali. La presente analisi annuale della crescita è pertanto corredata da una proposta di finanziamento per l'assistenza tecnica agli Stati membri che può essere fornita su richiesta. Il pacchetto sul semestre europeo di novembre in dettaglio

Programma di sostegno alle riforme strutturali

 


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