Cresce in Italia l'Indice di Benessere Finanziario
Secondo la rilevazione dell'osservartorio di ING Bank, si rileva una importante crescita semestrale a quota 44 punti, 1,5 in più rispetto alla primavera scorsa. Specchio di una migliorata situazione dell'economia e del lavoro in particolare
L'ultima rilevazione dell'Indice di Benessere Finanziario (IBF) di ING Bank, relativa all'autunno 2015, segna un incremento significativo con un comfort finanziario complessivo percepito dalle famiglie a quota 44 punti, 1,5 in più rispetto alla rilevazione della primavera 2015 (42,5). Da notare anche che si tratta di variazione più che doppia rispetto al passato, poiché nelle precedenti rilevazioni l'indice era cresciuto in media di 0,4 punti ogni sei mesi.

L'IBF di ING Bank, a cura di Gfk, misura il benessere percepito in relazione alle sei dimensioni della finanza personale (risparmio, reddito, bollette e spese, investimenti, debito a lungo e a breve termine) su una scala da 0 a 100, dove 100 rappresenta il massimo comfort, 50 il medio e 0 il massimo disagio.
Secondo Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING Bank, "nel complesso, il miglioramento dell'indice di benessere finanziario di ING trova buon riscontro nell'evoluzione del quadro macroeconomico dell'economia italiana, in particolare lato occupazione. Forti di due trimestri consecutivi di crescita economica, i consumatori hanno probabilmente valutato il miglioramento della propria situazione non come transitorio ma tendenzialmente duraturo. A favorire l'inversione di tendenza sul fronte occupazionale, l'impatto combinato del jobs act e degli incentivi fiscali introdotti con la scorsa legge di bilancio, insieme con la buona tenuta della domanda estera: tutti fattori che hanno permesso, nei primi nove mesi dell'anno, la crescita tendenziale dell'occupazione a un tasso dello 0,9%, elemento che si è rivelato appunto il vero motore del recupero del reddito disponibile assieme alla fase prolungata di bassa inflazione. Il buon andamento della dimensione reddito e della capacità di risparmio evidenziate dall'indice di ING risulta quindi assolutamente coerente.

Un altro aspetto dell'indagine che corrisponde al quadro macro-finanziario è il deciso miglioramento del comfort relativo agli oneri legati ai propri debiti a lungo termine, in particolare i mutui immobiliari", ha proseguito Pizzoli. "In questi ultimi sei mesi, infatti, l'azione della BCE ha generato gli effetti attesi, con l'entrata a regime del Quantivative Easing che ha esercitato ulteriori pressioni al ribasso sui tassi di indicizzazione dei mutui. D'altra parte, la maggior disponibilità da parte del sistema bancario a erogare crediti per l'acquisto di abitazioni e l'accentuata concorrenza stimolata dalla possibilità di surrogare i mutui esistenti ha portato anche a una riduzione degli spread, creando condizioni particolarmente favorevoli per i mutuatari".
Nella nuova edizione autunnale, le dimensioni dell'Indice di Benessere Finanziario relative ai debiti a lungo termine e al reddito hanno subìto incrementi importanti.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
