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03/02/2016

economia

Dove individuare valore nel 2016?

Natixis AM prevede che la crescita aumenterà nella zona euro, sostenuta da una Bce ancora accomodante, anche se la crescita globale dovrebbe restare contenuta anche quest'anno. In ogni caso, saranno le decisioni della Fed e la sua politica di restringimento monetario a dettare il passo nel 2016

Nel 2016 l'inflazione rimarrà bassa nei paesi sviluppati e specialmente nella zona euro. Nonostante gli sforzi della Bce, la ripresa è prevista non prima del 2018 o perfino del 2020. "Il motivo è duplice. Il calo dei prezzi del petrolio continua a condizionare negativamente l'inflazione. Le banche centrali stanno inoltre faticando a sostenere la crescita interna, il che innescherebbe un aumento salariale", ha spiegato Philippe Waechter, Chief Economist di Natixis Asset Management (nella foto).
L'inflazione eccessivamente bassa trascina verso il basso la crescita, rappresentata in termini di consumi, in un periodo in cui le famiglie sono più indebitate rispetto a quanto lo fossero nel 2007. Inoltre, il rallentamento del commercio mondiale non ha portato la crescita su una traiettoria indirizzata verso l'alto. La crescita nella zona euro dovrebbe raggiungere l'1,5% nel 2015 dopo quattro anni consecutivi piatti. Dovrebbe aumentare nel 2016 a fronte di un ciclo economico maggiormente sincronizzato nei paesi della zona euro, stimolando così gli investimenti aziendali.

Bce-Fed: la divergenza senza precedenti tra le banche centrali

Nel dicembre 2015, la Fed ha messo in atto il primo aumento di un quarto di punto percentuale del tasso sui fondi federali.

Ciò ha portato a una divergenza senza precedenti tra le principali banche e il loro omologo nord-americano. "Mentre la Fed ha avviato misure di inasprimento monetario, che dovrebbero essere piuttosto graduali e moderate, la Bce continuerà a mantenere un approccio accomodante nel 2016. La Bce estenderà il suo programma di Qe per dissipare eventuali incertezze tra gli attori economici", ha proseguito Waechter. Le politiche monetarie divergenti rafforzeranno la ritirata dell'euro nei confronti del dollaro. "Traendo benefici dalla politica proattiva della Bce, unitamente ai bassi prezzi del petrolio, la zona euro si troverà nel 2016 nella posizione migliore per sincronizzare il ciclo economico: ecco dove prevediamo che aumenterà la crescita", ha aggiunto Waechter.

I tassi a lungo termine pesano ancora sulle decisioni della Fed

Nel 2015, gli aumenti previsti dei tassi sui fondi federali non hanno inciso sui tassi a lungo termine. Nonostante una certa volatilità, i tassi sono rimasti complessivamente stabili nel corso dell'anno grazie agli acquisti effettuati dagli investitori esteri. "Tale condizionamento potrebbe essere avvertito nel 2016, sebbene tutto dipenderà dall'approccio della Fed", ha dichiarato Ibrahima Kobar, Co-CIO e Head of Fixed Income di Natixis Asset Management.

Occorre valutare la portata con cui la Fed contrarrà il proprio bilancio, che potrebbe condizionare più o meno il rendimento.

Alta selettività e un appetito per rischi calcolati sul reddito fisso

Con l'indebolimento complessivo dei tassi d'interesse privi di rischio, una parte della curva sta perfino generando tassi negativi in Europa. Pertanto, gli investitori alla ricerca di rendimenti superiori dovranno essere molto selettivi. Ciò è particolarmente vero per il debito sovrano. "Occorre sapere come prendere rischi calcolati e condurre una valutazione approfondita di ciascun paese", ha dichiarato Kobar. "Ad esempio, occorre prendere in considerazione la forte correlazione tra il debito tedesco e quello statunitense. Nei Paesi limitrofi, il debito italiano e quello spagnolo dovrebbero migliorare a fronte del programma della Bce, sebbene l'Italia goda del vantaggio di una maggiore liquidità".
Nella ricerca di rendimenti superiori nel reddito fisso, esiste poi un'alternativa: sapere come assumere rischi calcolati nel mercato del credito. "Gli Asset Backed Securities (ABS) presentano un notevole vantaggio in quanto espongono l'investitore a tassi variabili," ha spiegato.


"Per gli investitori con un forte appetito per il rischio, le obbligazioni high-yield e altri tipi di titoli di debito subordinato come i ‘coco bond' o i ‘leveraged loan' possono offrire rendimenti potenziali superiori", ha aggiunto Kobar.

Azioni europee: un anno promettente per gli stock picker

ll 2016 potrebbe essere un altro anno favorevole per gli stock picker. "Attualmente ci concentriamo su temi e settori d'investimento che sfruttano i vantaggi dei bassi tassi di interesse. Questi comprendono aziende con solidi bilanci che pagano dividendi ai propri azionisti, titoli che potrebbero essere oggetto di fusioni ed acquisizioni, titoli difensivi di aziende che generano notevoli flussi di cassa positivi (nel settore farmaceutico, immobiliare, delle telecomunicazioni) nonché i settori influenzati positivamente dal crollo delle materie prime. Ad esempio, l'industria automobilistica beneficia sia direttamente, poiché paga meno per l'acciaio e la plastica, sia indirettamente poiché i minori tassi di interesse sui prestiti e i prezzi più bassi del petrolio aumentano il potere d'acquisto dei consumatori", ha dichiarato Yves Maillot, Head of European Equities di Natixis Asset Management.



Le società a media capitalizzazione sono anch'esse andate piuttosto bene recentemente. Il CAC Mid & Small Index ha nettamente sovraperformato il CAC 40 nell'ultimo triennio. E' probabile che il potenziale delle mid-cap non sia stato ancora totalmente sfruttato.
"Le statistiche statunitensi del periodo 1950-2014 mostrano che le mid-cap hanno sovraperformato le large-cap del 2,9% all'anno in media. Attualmente le mid-cap non offrono alcun premium sebbene il loro tasso di crescita sia superiore", ha sottolineato Maillot.

Asset allocation: le scelte migliori sono le azioni europee e le obbligazioni americane con tassi d'interesse a lungo termine

E' consigliabile che la costruzione del portafoglio rimanga selettiva nel 2016 poiché le due asset class principali - azioni ed obbligazioni - sono prezzate a livelli piuttosto alti.
"La nostra asset allocation si basa più su scelte relative che su scelte direzionali", ha spiegato Franck Nicolas, Head of Investment & Clients Solutions di Natixis Asset Management. "In termini di reddito fisso, ci concentriamo sulle obbligazioni USA e sul segmento lungo della curva dei rendimenti, che è meno sensibile alle misure previste di inasprimento monetario nonché più redditizio rispetto al suo omologo europeo.


Quanto alle azioni, preferiamo titoli europei rispetto a quelli statunitensi. Assumiamo inoltre rischi calcolati su alcune azioni giapponesi. Continuiamo ad evitare i mercati emergenti che non sono stati in grado di dare un forte impulso alla crescita nonostante il notevole sconto dei titoli azionari dopo aver sottoperformato per diversi anni di fila", ha concluso Nicolas.  


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