Nelle operazioni di M&A il 35% dei compratori non attua alcuna valutazione delle professionalità strategiche
Tra le cause vi sono tempistiche ristrette, Due Diligence incomplete sui temi HR, aumento dei rischi legati alle operazioni internazionali. Queste le evidenze della prima edizione della ricerca "People Risks in M&A Transactions" di Mercer
Meno tempo per completare la Due Diligence nelle operazioni di M&A rispetto a tre anni fa, nel 33% dei casi meno informazioni da parte dei venditori in merito alle imprese oggetto di transazioni, il 34% dei venditori che dichiara di aver posto gran parte della propria attenzione sulle tematiche legate alle risorse umane per diminuire i rischi e massimizzare il valore della vendita. Inoltre il 35% dei compratori dichiara di non attuare alcuna valutazione delle professionalità strategiche.
Sono alcune delle conclusioni più importanti della inedita ricerca "People Risks in M&A Transactions" condotta nel corso del 2015 da Mercer analizzando i dati quantitativi relativi a oltre 450 operazioni di M&A (di cui oltre il 60% con impatto su più Paesi) ed i risultati di un questionario qualitativo svolto tra 323 professionisti M&A - di cui il 44% direttori della funzione HR - affiancata da 78 interviste di approfondimento.

La ricerca ha evidenziato come tra gli aspetti più importanti da considerare nell'ambito di un processo di M&A da entrambe le parti ci siano sicuramente quelli legati alle risorse umane, in un contesto caratterizzato da un sensibile aumento del numero di operazioni M&A a livello globale (+ 32% quest'anno). Sulla base delle evidenze della ricerca Mercer, tra gli aspetti principali su cui è focalizzata l'attenzione degli attori coinvolti ci sono aspetti quali la fidelizzazione dei dipendenti, l'integrazione tra culture organizzative, la valutazione della leadership, i temi retributivi, la performance e più in generale la gestione dei talenti.
L'indagine Mercer evidenzia un contesto sempre più internazionale per le operazioni di M&A: il 50% degli intervistati ha riferito la recente presentazione di offerte per fusioni/acquisizioni al di là dei confini nazionali ed il 24% degli stessi si è dichiarato più incline a prendere in considerazione offerte internazionali di quanto non fosse nel gennaio del 2014. In questo scenario i rischi HR sono ancora maggiori: diversità legislative e regolamentari, marcate differenze culturali e operative, diverse capacità di leadership e competenze sono tutti i fattori di rischio che aumentano notevolmente quando si approcciano transazioni al di fuori del mercato interno.
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