Mercato immobiliare: segnali di lenta ripresa
Secondo l'Osservatorio di Nomisma, negli ultimi cinque anni in Italia il mercato delle compravendite si è ridimensionato del 41% nel settore residenziale e del 46% per quello degli immobili destinati al terziario e al commercio
Il timido ottimismo che si era diffuso sul finire del 2013, in riferimento alle prospettive del settore immobiliare, ha trovato solo parziale riscontro nelle effettive dinamiche registrate. L'attesa interruzione della flessione delle transazioni di unità immobiliari, sia residenziali sia di impresa, non ha avuto luogo e nonostante la revisione dei prezzi, l'entità degli sconti e l'evidente eccesso di offerta, la ripresa delle compravendite stenta a decollare" - è quanto si legge nell'Osservatorio sul Mercato Immobiliare, marzo 2014 curato da Nomisma e relativo a 13 città intermedie (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona).

L'incertezza che caratterizza l'attuale congiuntura economica e le strategie allocative del sistema bancario, espongono il settore immobiliare a fluttuazioni all'interno di un quadro che, in alcune sue componenti, si mostra in tendenziale miglioramento.
Per Nomisma, nell'orientamento delle dinamiche future si conferma decisivo il peso della componente creditizia; ad un persistente incremento delle richieste di finanziamento continua a contrapporsi una gestione dell'offerta, nella maggior parte dei casi, ancora attenta e selettiva. La "pulizia" dei bilanci bancari appare un passaggio ineludibile per un maggior sostegno all'economia reale. Lo scenario di parziale ripresa delle erogazioni, seppure su livelli imparagonabili ai picchi pre-crisi, appare coerente con il percorso di normalizzazione recentemente avviato.
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