La tecnologia, consentendo lo scambio di dati validati e condivisi con controllo crittografico, potrebbe ridurre significativamente i costi del processing e permetterebbe un abbattimento sostanziale di costi e rischi per molti altri servizi finanziari
Le trasformazioni tecnologiche e strutturali che stanno investendo il settore finanziario e bancario richiedono un approccio sempre più collaborativo da parte degli operatori, anche per quanto riguarda la tecnologia del momento, la Blockchain, e le sue applicazioni nel sistema finanziario.
Di questo ed altro abbiamo parlato con Erika Toso Head of Italy and South East Europe di SWIFT, in occasione del Business Forum organizzato a Milano da SWIFT, dal titolo "Costruiamo il futuro: Innovazione, trasformazione e la banca di domani".
SWIFT è una società cooperativa, leader nel mondo nell'offerta di servizi per la messaggistica in campo finanziario. Fornisce una piattaforma per lo scambio di informazioni finanziarie, oltre a prodotti e servizi per l'accesso, l'integrazione, l'identificazione, l'analisi e la compliance. SWIFT serve più di 11.000 istituzioni finanziarie e aziende in oltre 200 Paesi, per lo scambio di milioni di messaggi finanziari standardizzati.

Quale potrebbe essere, in sintesi, una definizione di Blockchain?
E' una tecnologia a supporto del distributed ledger (ndr: contabilità distribuita). Parliamo di fatto di un data base condiviso, senza controllo o supervisione, di cui diverse entità possono entrare a farne parte.
Quali evidenze emergono dallo studio Swift?
Sicuramente Blockchain è una tecnologia disruptive. Ma essa di per sé non è l'unica tecnologia di quello che chiamiamo tecnicamente come il distributed ledger. Come evidenziato da Alistair Milne, Professore di Economia Finanziaria, Università di Loughborough, si sta ormai parlando di un data base, enorme, condiviso e con determinate caratteristiche. La Blockchain può quindi essere disruptive nel suo utilizzo. Anche perché non è solamente finalizzata al settore finanziario, poiché può essere utilizzato nella registrazione dei cittadini, nelle aziende e in tantissime altre aree e settori. Dipende sempre dal modo in cui viene applicata. Abbiamo visto che in realtà, quando si cambia di cambiamenti di processo, solo il 20% sono da imputare alla tecnologia mentre il rimanente 80% si riferisce proprio al processo stesso. In termini di applicazione pratica della tecnologia Blockchain per le banche e gli istituti finanziari, lo studio ha inoltre osservato come molti dei vantaggi auspicati potrebbero essere ottenuti attraverso soluzioni relativamente più semplici, per esempio, ridurre i costi di riconciliazione tra le parti dovuti alla registrazione dei dati in fase di scambio attraverso un registro condiviso bilaterale.
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