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31/08/2016

marketing

Come sfruttare Pokemon Go per la propria attivita'? C'e' chi lo fa e funziona

Senza menzionare McDonald's in Giappone, esistono molti casi di successo per attirare i clienti nei punti vendita

Pokémon Go è la malattia tecnologica del momento. Facile affermare che si tratta dell'applicazione più scaricata nell'arco di breve tempo di sempre, troppo facile predire che da questo momento in poi le applicazioni e la realtà aumentata (augmented reality) non saranno più le stesse.
Il gioco è presente da poco in Europa, ma solo negli USA ci giocano circa 60 milioni di persone.
Pokémon Go è un gioco che ti porta a uscire di casa e catturare i Pokémon che si incontrano per strada, combattere nelle palestre e cercare elementi per rifocillarsi.
E' certamente un business, anche se non per Nintendo direttamente, che ha potuto comunque goderne in Borsa fino al momento in cui gli investitori hanno capito che avevano dato in concessione esterna il marchio del gioco) per tutta una serie di operatori.
Ovviamente Niantic ne trarrà vantaggio economico, non solo vendendo elementi aggiuntivi del gioco, ma trasformandolo in un business vero e proprio facendo in modo che un'azienda, un negozio o un brand possano comprarsi palestre o diventare un PokèStop.


Ma esiste un modo per attrarre traffico nel punto vendita senza dover spendere una fortuna?
Il meccanismo c'è, è semplice ed è rodato. Basta utilizzare l'esca degli aromi, che possono essere comprati sull'applicazione e che attirano Pokèmon nei paraggi per trenta minuti.
Questa tattica è stata utilizzata da moltissimi, eclatante il caso di una pizzeria di New York che ha incrementato il proprio fatturato spendendo in una serata solo 5 dollari (un'ora costa 1,17 euro, non è una cifra impossibile).
Altri esercizi commerciali hanno invece deciso di praticare uno sconto se l'utente, prima di pagare, lancia un aroma dal proprio smarphone, una sorta di passaparola di nuova generazione.
In pratica, è necessario che si disponga del gioco e basterà attivare l'aroma per avere qualche cliente in più, perché ovviamente l'applicazione è totalmente geolocalizzata.
Si avvieranno poi, nei prossimi mesi, gli scambi, la possibilità di organizzare tornei e queste opportunità saranno offerte ovviamente a pagamento.
Insomma, le vie del business sono davvero infinite e in questo contesto gli italiani non mancano certo di inventiva.


Su diversi siti di vendita di prodotti tra privati esistono già tantissimi che vendono le proprie capacità di collezionare i Pokémon per gli altri utenti e, il primo, è stato proprio un italiano. Sarà solo una moda passeggera? Troppo presto per dirlo, in qualsiasi caso è un'occasione per tanti business: perché farsela sfuggire?


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