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14/09/2016

digital

Perche' il data management e' fondamentale per il retargeting nell'adv

Frassinetti (Tag Commander): le aziende iniziano ad avere esigenze sempre più sofisticate e necessitano di risposte adeguate

"La nostra è un'azienda che vende tecnologia e lo fa cercando di fornire prodotti innovativi", ha esodito Marco Frassinetti di Tag Commander. "Per esempio, il nostro Tag Manager è orientato a ridurre i tempi di implementazione per il retargeting dei vari tag all'interno di siti terzi. Si tratta, per chi offre servizi che vengono visualizzati su differenti siti, della necessità di poter tracciare il comportamento dei clienti, di chi fa che cosa, ma anche, se non soprattutto, capire dove il cliente ha interagito con un prodotto o un brand. Tipicamente, quando si effettua una campagna digitale, si cerca di avere la massima esposizione e quindi si sfruttano tutti i canali possibili, da Facebook alla pubblicità display, newsletter, retargeting e via di seguito e si pretende di poter capire quali sono i touch point che funzionano e come sfruttarli meglio. Qui noi offriamo un valore aggiunto importante perché la nostra soluzione è innovativa poiché permette di vedere cosa fanno i vari utenti e, attraverso dei report, è possibile comprendere come ottimizzare gli investimenti.

Oppure, in caso estremo, come spostare i budget a disposizione".
Un'azienda giovane, ma che è particolarmente attiva. "Nell'ultimo periodo - ha proseguito Frassinetti -, a questa attività, si è affiancata anche quella del data management, ossia la capacità di tracciare i comportamenti online dei clienti per dare una visione a trecentosessanta gradi di come questi entrano in contatto con i brand. Questa soluzione permette di creare campagne di comunicazione più performanti, personalizzate".
Focalizziamoci sul mercato italiano. Quali sono le peculiarità in questo momento?
"Il mercato italiano è in difficoltà - precisa Frassinetti - il divario rispetto ad altri Paesi europei è molto elevato sia per la preparazione digitale del management sia per la cultura che ancora manca. Sebbene noi siamo molto conosciuti per la soluzione per i tag, il data management ci ha aperto nuove opportunità per parlare con le imprese perché si tratta di soluzioni che permettono di misurare un ROI in modo piuttosto intuitivo. Per tante aziende italiane il tracciamento delle campagne è diventato molto interessante perché la prassi omologata è determinare il compenso per il retargeting all'ultimo touch point, mentre potrebbe essere più interessante valutare l'intera customer journey dell'utente e capire dove si è interessato a quel prodotto.

La fase di acquisto, infatti, non sempre determina la verità sulla scelta di un utente. Il nostro modello sta riscuotendo molto interesse perché allarga il perimetro. Mi spiego: mentre navigo su internet potrei imbattermi in un banner di scarpe da corsa. Potrei essere interessato come utente, ma non clicco quel banner bensì faccio una ricerca e vado direttamente al sito del produttore. Se finalizzassi l'acquisto, i soldi il per il retargeting attuale verrebbero contabilizzati a Google, ma in realtà il comportamento che ha generato l'acquisto deriva da un banner su un sito. Si tratta di una tecnologia molto complessa, ma la dashboard di controllo è veramente semplice da leggere".
Come vede il futuro di questo mercato?
"Fare ipotesi sul futuro in un mercato come quello di internet è piuttosto difficile - conclude Frassinetti - perché due anni possono significare molti cambiamenti e nuove tendenze. In qualsiasi caso, noi cambiamo i nostri prodotti con costanza e se devo puntare su una tecnologia direi che il mobile porterà moltissime novità. Il tracciamento crossdevice, che attualmente è uno dei problemi principali di questa industry, deve diventare una realtà e una commodity per le aziende che investono nel digitale.


C'è poi un'altra esigenza che sta diventando sempre più importante: comprendere l'interazione tra offline e online, tra campagne TV e siti, giusto per fare un esempio, e anche qui c'è molto da fare. Il mondo dei reitalier, del banking e dell'insurance vanno sempre più nella direzione del 'seamless' e quindi investono nel multicanale, ma vogliono avere un unico pannello per controllare l'andamento delle campagne e gli investimenti".


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