Il 39,7% dei lavoratori vuole lavorare in aziende socialmente impegnate
Mordini (Regus): il coinvolgimento in attività benefiche e dedicarsi alla responsabilità sociale d'impresa trasmette un'immagine aziendale positiva, oltre ad aiutare i lavoratori a sentirsi orgogliosi
Non basta più un lavoro fatto di compiti e job description. Oggi il dipendente chiede che l'azienda faccia molto di più per la comunità. Uno studio condotto da Regus, fornitore di uffici flessibili, rivela che le attività benefiche e la responsabilità sociale d'impresa (Corporate Social Responsability, o CSR) rappresentano una questione fondamentale per i lavoratori di tutto il mondo. I lavoratori affermano che, se messi di fronte a due offerte di lavoro simili, propenderebbero per l'azienda che fosse in grado di dimostrare di svolgere attività di beneficenza.

Dei quasi 40.000 partecipanti al sondaggio Regus, circa la metà (39,7%) ha indicato di ritenere importante che il proprio datore di lavoro sia impegnato in attività benefiche. La CSR è anzi un elemento da prendere in considerazione quando si sceglie dove lavorare. Ben il 37,5% ha dichiarato che, dinanzi a due posizioni uguali, preferirebbe l'azienda maggiormente impegnata nella beneficenza. Le aziende impegnate in tale settore hanno quindi maggiori probabilità di attirare e mantenere i talenti migliori.
Risultati principali
- Un terzo dei partecipanti gradirebbe essere direttamente coinvolto nelle attività benefiche dell'azienda;
- Il 26,2% vorrebbe essere informato meglio al riguardo;
- Il 49,5% apprezza le iniziative di CSR, ma il 16,1% segnala che le informazioni al riguardo sono inadeguate;
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