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09/11/2016

economia

India: la caccia ai rendimenti si fa interessante

Ebtehadj (Columbia Threadneedle): ottime opportunità possono essere rintracciate nell'economia del Paese e nel continuo processo di riforma che, nel tempo, dovrebbe imprimere slancio alla crescita e alla produttività

Non sorprende il fatto che l'attuazione delle riforme in India sia stata così difficile. Per anni l'economia indiana è parsa immensamente promettente ma incatenata da un groviglio di vecchi privilegi e burocrazia bizantina. Le stesse dimensioni del paese rendono complicato qualsiasi cambiamento. Con i suoi 29 Stati, l'India ospita un sesto della popolazione mondiale, e ognuno di questi Stati può essere ritenuto a diritto un paese a sé. Far sì che tutte le parti si muovano come un unico corpo non può che essere un'impresa ardua. Tuttavia, sono sempre di più i segnali indicanti che il vento sta cambiando e che la promessa di rinnovamento viene finalmente trasformata in azione, soprattutto dopo l'insediamento al potere del partito BJP di Narendra Modi nel 2014.
Il governo indiano ha recentemente introdotto la tassa sui beni e servizi (Goods and Services Tax, GST), un evento che può essere considerato una vera e propria svolta nella storia economica dell'India. La GST sussumerà il complesso sistema di tasse ed esenzioni statali e centrali. In base alle stime di molti economisti, questa tassa da sola dovrebbe tradursi in un incremento del PIL di circa l'1%, per non parlare dei risvolti pratici che avrà la possibilità per gli autotrasportatori di percorrere l'India da nord a sud senza doversi fermare otto volte per pagare le tasse a ogni confine.

Mentre tutti gli sguardi erano puntati sulla GST, il governo in carica è stato impegnato dietro le quinte con riforme meno titolate ma cionondimeno importanti, che, nel tempo, dovrebbero rilanciare la crescita di lungo periodo. I settori carbonifero ed energetico sono stati interessati da varie riforme e iniziative, che hanno ridotto la frequenza dei cali di tensione e dei blackout. Anche il sistema stradale e ferroviario ha creato problemi, limitando l'accesso ai posti di lavoro, rallentando lo spostamento delle merci e riducendo la produttività complessiva. La recente impennata della spesa pubblica per infrastrutture stradali e ferroviarie dovrebbe cominciare ad alleviare alcune di queste strozzature. Infine, la legge fallimentare recentemente approvata dovrebbe contribuire a sbloccare i crediti incagliati nel sistema bancario, agevolando le banche nella gestione delle insolvenze.
Le riforme recenti non solo incidono positivamente sull'economia, ma possono contribuire significativamente a migliorare la vita delle persone. I piani lanciati dal governo per dotare tutte le famiglie di carte d'identità e conti correnti sono due primi passi importanti per sottrarre la popolazione alla povertà e introdurla nel sistema finanziario ufficiale.

In soli due anni, sono stati aperti conti bancari per più di 200 milioni di persone: più di tre volte la popolazione del Regno Unito! Inoltre, i nuovi conti bancari consentono al governo di pagare direttamente i sussidi, risolvendo il problema delle appropriazioni indebite perpetrate in passato dagli intermediari. È una situazione vantaggiosa sotto tutti i punti di vista. Un'altra iniziativa di punta del governo Modi è stata la costruzione di bagni pubblici, un argomento che potrebbe sembrare marginale, se non fosse che la mancanza di servizi igienici è una delle prime cause dell'abbandono scolastico femminile. Le malattie causate dalla scarsa igiene pubblica, inoltre, abbassano la produttività della forza lavoro. Dall'inizio del programma sono stati costruiti 22 milioni di gabinetti, e ogni scuola pubblica indiana è ora dotata di servizi igienici. Un risultato straordinario, nonché un ulteriore caso di frutti maturi e facili da raccogliere. Le riforme e la spesa per infrastrutture non bastano a risolvere del tutto il problema della crescita economica dell'India. È necessario che il settore privato raccolga il testimone per far sì che il PIL acceleri in maniera significativa dal livello attuale del 7% circa.


Alla luce del calo dell'inflazione e della probabilità di nuovi tagli dei tassi, l'India ha tutte le carte in regola per diventare la vera stella dei mercati emergenti.

Natasha Ebtehadj, Gestore presso Columbia Threadneedle


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