I prezzi delle obbligazioni possono ancora scendere
Iggo (Axa IM): difficile ottenere rendimenti discreti dalle obbligazioni finché i tassi non saliranno
Che Paura: obbligazioni al ribasso!
Questo mese i rendimenti sono saliti molto. Se esaminiamo il grafico che mostra il prezzo di un indice di riferimento obbligazionario notiamo un andamento ribassista dal picco dei prezzi di metà agosto. I prezzi secondo l'indice Aggregate Bond nel Regno Unito sono scesi del 6,8% dai livelli massimi, mentre i mercati europeo e americano sono calati del 2%. Naturalmente il mercato britannico doveva fare qualche passo indietro dopo il rally dei Gilts e delle obbligazioni societarie provocato dal taglio dei tassi in seguito al voto sula Brexit. L'andamento della sterlina, l'aumento delle aspettative inflazionistiche e il maggiore ottimismo sulla crescita globale in vista del 2017 possono in qualche modo giustificare i rendimenti britannici, mentre anche le obbligazioni globali risentono di analoghi temi macroeconomici.

Da tempo sono un grande fan degli strumenti di protezione contro l'inflazione, e le oscillazioni dell'inflazione di breakeven negli ultimi mesi sono indicative: in un orizzonte a 10 anni è tornata oltre il 3% nel Regno Unito e ha rotto la soglia dell'1,7% negli Stati Uniti, rispetto ai minimi dell'1,2% di inizio 2016. L'indicatore preferito dalla Federal Reserve per valutare le aspettative inflazionistiche del mercato, ovvero il tasso dell'inflazione di breakeven a termine a 5 anni, è salito nel Regno Unito, negli Stati Uniti e anche in Europa negli ultimi mesi. In breve, i timori deflazionistici sono rientrati, riducendo la necessità di nuovi provvedimenti di politica monetaria per tenere bassi i rendimenti obbligazionari. È in corso un processo di normalizzazione.
Le quotazioni obbligazionarie possono scendere ancora
I rendimenti dei mercati obbligazionari sono negativi a fronte delle dinamiche registrate dopo l'estate. Finora si è trattato prevalentemente di una correzione dei tassi, mentre gli spread di credito nel complesso restano stabili. Il previsto aumento dei tassi nel 2017 non ha ancora influito sugli strumenti più esposti al rischio. Tuttavia, in passato le voci di un rialzo hanno colpito il mercato del credito e quello azionario. Pertanto il rischio persiste, soprattutto se i dati ci sorprenderanno al rialzo.
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