Employee Benefit: un investimento che crea valore e attrae talenti
Secondo una ricerca Zurich sull'impatto del welfare aziendale sulla produttività e competitività delle imprese in Italia, il 41% delle aziende che ce l'ha prevede un 2017 in crescita, dato che sale al 65% fra chi l'ha implementato da oltre 5 anni
Le aziende che investono in un sistema di welfare flessibile in base delle esigenze dei dipendenti possono beneficiare di un incremento della produttività nel medio-lungo periodo e di un aumento della retention (grazie alla diminuzione del turnover) con conseguente riduzione dei costi per la ricerca e sostituzione del personale e per la formazione. I benefit contribuiscono infatti a sviluppare nei dipendenti un maggior senso di appartenenza all'azienda, oltre che un miglior ambiente di lavoro e possono essere uno strumento per attrarre talenti e giovani Sono dunque driver della crescita aziendale, in grado di migliorare competitività e dinamismo; sono un attivatore dello sviluppo aziendale, con ricadute di medio e lungo periodo, sia in termini economici, sia a livello di benessere aziendale. E' quanto emerge dalla ricerca "Creare valore con gli Employee Benefit", condotta da SWG, sugli effetti degli investimenti in Employee Benefit su profitto e competitività di oltre 175 imprese italiane con più di 100 dipendenti, per conto di Zurich.

In uno scenario di complessità crescente, caratterizzato da bassi livelli di crescita economica, una progressiva contrazione del welfare state e un aumento dell'incertezza delle persone che iniziano a essere più consapevoli della precarietà e della necessità di proteggere il proprio reddito, le aziende diventano un soggetto attivo del welfare in grado di creare valore per la comunità. Ed in questo contesto si collocano le misure di welfare aziendale a favore delle aziende contenute nella Legge di Stabilità 2017 e le normative a favore della valorizzazione degli asset intangibili delle imprese, quali ad esempio la Direttiva Ue sulle "non financial and diversity information" secondo cui imprese e gruppi di grandi dimensioni dovranno, dal prossimo anno anche in Italia, rendere pubbliche non solo informazioni di carattere finanziario, ma anche di rilevanza sociale.

Welfare aziendale: motore della crescita dell'impresa e strumento di competitività ancora sottovalutato
Il 41% delle aziende intervistate dotate di un sistema di welfare interno prevede un 2017 in crescita. Le ipotesi di un 2017 più roseo scendono di 4 punti, al 37%, per quelle imprese che non adottano social benefit aziendali. Inoltre, osservando la performance delle imprese che hanno un sistema di benefit aziendali da meno di cinque anni rispetto a quelle che lo hanno da più di cinque anni, emerge che il 35% delle prime prevede un 2017 in salita, a fronte del 65% delle seconde.
I dati mettono inoltre in evidenza una relazione di stretta interdipendenza tra l'ammontare dell'investimento in welfare e i risultati aziendali in termini di retention (soprattutto dei livelli professionali intermedi) e conseguente abbattimento dei costi per la sostituzione del personale. Grazie all'applicazione di adeguate politiche di welfare, infatti, il 37,4% delle aziende ha riscontrato un aumento della produttività mentre il 29,3% una riduzione del turnover del personale.
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