Operativa la fatturazione elettronica tra aziende private
Pellegrini (SB Italia): consente un risparmio quantificabile per ciascuna fattura gestita, rispetto ai modelli "tradizionali" e questo vale non solo per le grandi aziende, ma anche per le realtà più piccole
Dallo scorso 9 gennaio è diventata operativa, dopo un iniziale periodo di sperimentazione, la fatturazione elettronica tra aziende private. Ma quali sono i principali adempimenti, i vantaggi più significativi per le imprese che non vogliono farsi cogliere impreparate dal cambiamento e che desiderano sfruttare a proprio vantaggio le opportunità messe in campo dal nuovo sistema?
"Passare alla fatturazione elettronica richiede più che un investimento economico, che è molto limitato, una revisione del processo di gestione del ciclo attivo e passivo: non basta ricevere ed emettere fatture elettroniche al posto di quelle cartacee ma è necessario che le fatture siano in formato elaborabile direttamente dai sistemi informativi, senza aver bisogno di "data entry" manuali, ovvero di una trascrizione dei dati all'interno del proprio sistema gestionale. Le aziende che decidono di compiere questo passo necessitano di un processo digitale che gestisca l'intero ciclo di vita delle fatture: dalla generazione all'emissione, dalla ricezione alle gestione e alla conservazione in formato elettronico, elaborabile dai sistemi informativi senza ulteriori operazioni", dichiara Pablo Pellegrini, Document Management, Workflow & Services Division Manager di SB Italia, società specializzata in soluzioni IT per la gestione, l'integrazione e l'ottimizzazione dei processi aziendali, che opera da tempo nel settore.

Il nuovo formato strutturato consente, a chi lo riceve, di abbattere sensibilmente i tempi di registrazione dei dati, a patto di gestire il processo come un flusso digitale, senza stampare carta.
"Inoltre, è importante il cambiamento di mentalità: è necessario sposare una nuova filosofia digitale che integri la gestione aziendale con le nuove logiche e le nuove risorse, con un'apertura alla mobility, al cloud e ad un uso diffuso della tecnologia. Il primo impegno è quindi quello di investire in cultura digitale". I processi che in parte migrano verso il digitale e che in parte rimangono "su carta" sono vere e proprie storture, che rischiano non solo di annullare qualsiasi vantaggio ma di produrre un costo di gestione superiore a quello cartaceo tradizionale che si vuole abbandonare.
Quanto si risparmia? "Se il progetto funziona, la stima minima è di 3-4 miliardi, un bel recupero. Nel migliore scenario, una decina", dichiarava al quotidiano La Repubblica il viceministro Luigi Casero lo scorso aprile.
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