Nuovi record per l'azionario ma molti rischi all'orizzonte
Burgess (Columbia Threadneedle Inv.): se Trump riuscirà a mantenere interamente le promesse sulle imposte e la spesa pubblica, e a trovare un approccio costruttivo sul piano del commercio internazionale, il rally in corso può continuare
Con l'ingresso nel 2017 l'azionario ha continuato a registrare nuovi record, ma siamo consapevoli che il futuro riserva una pletora di rischi politici e macroeconomici, tra cui le imminenti elezioni in Francia, Olanda e Germania, l'Articolo 50 e la presidenza di Donald Trump. Contrariamente alla fine dell'anno scorso, quando i rendimenti globali erano derivati per gran parte da settori specifici, come la finanza e l'energia, l'ultimo rimbalzo dei titoli ha avuto un respiro più ampio. La sterlina indebolita ha trainato la performance delle azioni britanniche, benché il recente intervento del primo ministro, Theresa May, sulle trattative per la Brexit abbia fatto rimbalzare la valuta a parziale scapito del FTSE 100.

Il fattore Trump
Di recente i mercati azionari si sono concentrati sull'aspetto della cosiddetta Trumponomics relativo alla crescita, nella convinzione che Trump sarà un fattore positivo per l'espansione economica statunitense e mondiale, oltre che per gli utili societari, creando quindi un ambiente favorevole per le azioni. Negli Stati Uniti, gli utili sono in miglioramento, principalmente sulla scia del rialzo del prezzo del petrolio e del dollaro USA, per non parlare della fiducia sempre più solida dei consumatori, che alimenta il rimbalzo del mercato. Se il presidente Trump riuscirà a mantenere interamente le promesse sulle imposte e la spesa pubblica, oltre a trovare un approccio costruttivo sul piano del commercio internazionale, non c'è motivo per cui il rally in corso non debba continuare.
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