I lavoratori italiani credono nella crescita della propria azienda nel 2017
Cerasa, (Randstad): il 74% ha fiducia sui risultati della realtà per cui lavora. Il 41% dei dipendenti esprime fiducia nel miglioramento della situazione economica
Il 2017 si apre all'insegna della fiducia, da parte degli italiani, nel futuro dell'impresa per cui lavorano anche se si denota un lieve indebolimento dell'opinione relativa al miglioramento della situazione economica del Paese. Se quasi tre quarti dei dipendenti infatti appaiono ottimisti sulle possibilità di crescita della propria azienda, solo il 41% crede nella ripresa economica nazionale: dieci punti in meno rispetto alla rilevazione dello scorso anno, al ventunesimo posto fra i 33 Paesi oggetto di indagine.

È una lieve separazione fra le prospettive economiche del Paese e quelle aziendali quella che emerge in Italia dall'Economic Outlook 2017 del Randstad Workmonitor, l'indagine trimestrale sul mondo del lavoro di Randstad, secondo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, condotta in 33 Paesi del mondo su un campione di 400 lavoratori per ogni nazione di età compresa fra 18 e 65 anni.
"La fiducia degli italiani verso i datori di lavoro - commenta Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia - rivela un interessante riconoscimento alle imprese. E' vero che la differenza fra le aspettative di miglioramento generale e quelle delle aziende, il 41% contro il 74%, descrive una diversa percezione, ma credo che ciò non sia sintomo di sfiducia verso l'economia nazionale bensì rappresenti un segnale di cambiamento. Cresce, infatti, la consapevolezza che il mercato del lavoro sia in evoluzione e che i lavoratori debbano adattarsi sempre di più a nuovi contesti e esigenze della domanda (ad esempio la sfida della re-generation e dell'active ageing, la digitalizzazione e il ruolo della tecnologia)".
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