Il futuro della politica monetaria: normalizzazione o nuove norme?
Adler (Credit Suisse Research Institute): nei prossimi anni le banche centrali dovranno affrontare fondamentali sfide di natura sia fondamentale sia operativa
Dal 2008 ad oggi sono stati molti i cambiamenti trasformativi che le banche centrali delle economie avanzate hanno compiuto a partire dal 2008. Nel rapporto "The Future of Monetary Policy" (Il futuro della politica monetaria), il Credit Suisse Research Institute giunge alla conclusione che la questione fondamentale per le istanze decisionali a livello mondiale sarà quella di considerare quale direzione fondamentale verrà assunta in prospettiva futura dalla politica monetaria, valutando quindi la potenziale evoluzione di due scenari: un ritorno alla "normalità" pre-crisi oppure un'estensione o un'amplificazione delle recenti tendenze di politica monetaria, tanto da rendere ancora più sfocati i confini tra mandati sul piano monetario, normativo e fiscale.

In risposta allo scenario straordinariamente difficile che ha fatto immediato seguito alla crisi finanziaria globale del 2008, le banche centrali nelle principali economie avanzate sono state investite di un ampliamento dei loro compiti, passati da obiettivi macroeconomici definiti in modo piuttosto preciso (come stabilità dei prezzi e dei livelli occupazionali) fino a comprendere la delicata problematica della stabilità finanziaria. Inoltre, al fine di raggiungere questi obiettivi le banche centrali hanno adottato una gamma ancora più vasta di strumenti di politica monetaria "non convenzionali" mai testati in precedenza, inclusi interventi di allentamento quantitativo e tassi d'interesse negativi. Le banche centrali sono così divenute fornitori primari di risorse e liquidità per gli stati sovrani, gli istituti finanziari e le banche ombra, con una conseguente crescita esponenziale dei propri bilanci.

Secondo Oliver Adler, responsabile Economic Research International presso Wealth Management, Credit Suisse, "dal 2008 le banche centrali hanno cambiato le loro politiche in modo radicale, in un primo momento al fine di prevenire una forte destabilizzazione del sistema finanziario nell'immediato seguito della crisi finanziaria, e dopo allo scopo di contrastare i crescenti rischi di deflazione. I prossimi anni saranno decisivi per quanto concerne la direzione futura assunta dalle politiche degli istituti centrali, in funzione degli sviluppi sul piano sia politico che economico. Anche se i fattori di influenza sono difficili da prevedere, riteniamo che il dibattito sul futuro della politica monetaria debba essere intensificato".
Alla luce del sostanziale differimento temporale tra l'implementazione delle misure di politica monetaria e il relativo impatto sull'economia, è ancora oggi difficile esprimere un giudizio finale circa i successi o i fallimenti delle iniziative attuate in questo ambito dopo il 2008. Cionondimeno, il rapporto del Credit Suisse Research Institute (CSRI) fornisce una valutazione dettagliata delle politiche attuate dalle banche centrali delle principali economie avanzate a partire dalla crisi del 2008, analizzando altresì alcune delle sfide di natura sia fondamentale che operativa che si prospettano in chiave futura, tra cui la questione se gli istituti centrali siano in grado di ritornare alla situazione di normalità pre-crisi. Lo studio presenta due scenari alternativi che possono evolversi in diverse direzioni: uno di normalizzazione e uno di "nuove norme".
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