Le donne sul lavoro pensano di essere discriminate
Cortesi (Hays): da una nostra indagine, una intervistata su due non crede di avere le stesse opportunità di carriera dei colleghi maschi
L'Italia non sembra essere (ancora) un Paese per donne, almeno dal punto di vista del lavoro. Le professioniste italiane, infatti, ritengono di essere pagate meno rispetto ai colleghi uomini, di avere meno possibilità di carriera e di ricevere giudizi più severi. A confermarlo è l'edizione 2017 dell'indagine Hays Gender Diversity, condotta su un campione di oltre 200 intervistati da Hays, società leader nel recruitment specializzato, per offrire una panoramica completa sulle differenze di genere nel mercato del lavoro in Italia.

"Anche se sono stati fatti diversi passi avanti rispetto agli anni passati, la parità di genere in Italia sembra essere ancora una chimera", afferma Sofia Cortesi, Finance Director di Hays. "Uomini e donne hanno spesso percezioni diametralmente opposte del mondo del lavoro nel nostro Paese e il fatto che, ancora oggi, le donne che ricoprono ruoli di leadership siano così poche fa riflettere. Le donne sono un asset che il nostro Paese deve riuscire a valorizzare: è auspicabile un cambio di direzione che porti le professioniste italiane ad avere le stesse reali opportunità di crescita e di carriera dei colleghi maschi".
Dall'indagine Hays emerge chiaramente come uomini e donne nutrano le stesse ambizioni di carriera: l'87% del campione femminile e il 90% di quello maschile, infatti, aspira a raggiungere posizioni di leadership. I numeri cambiano significativamente però, se si sondano aspettative e speranze: una donna su due (49%), non pensa di avere le stesse opportunità del sesso opposto, al contrario del 73% dei professionisti uomini che, invece, crede nelle pari possibilità di crescita, indipendentemente dal genere.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
